|
|||
|
Il
deposito scovérto de bale de canòn era collocato nello
spiazzo verso l’angolo sud-ovest del piazàl
de campagna,
avendo alle spalle l'edificio adibito a stua
per incatramazion dei cordami e davanti a sé l’imbocco allo stradal de campagna. Nella
pianta redatta nel 1798 dal Maffioletti sullo stato dell’Arsenale alla caduta
della Repubblica, il deposito di cui qui si
tratta appare di forma rettangolare, avendo il lato lungo verso nord (affacciato
sullo stradal de campagna) assieme ai due
lati corti recintati da una imponente cancellata, interrotta ad intervalli
regolari dai pilastri in mattoni che la sorreggono. Il lato verso sud è
costituito invece da un muro che separa il deposito dalla
retrostante stua. All’interno
si contano, separate al centro in due gruppi di quattro, otto file formate
ciascuna da tre piramidi di palle da cannone. Caduta la Repubblica nel 1797, a conclusione della prima occupazione francese (1797-1798) il deposito scovérto de bale de canòn venne completamente spogliato di tutto il suo contenuto e nulla più rimase se non il ricordo dello scenografico apparato in qualche antica incisione. Nel
1825, durante la seconda occupazione austriaca (1814-1848), il
desolato spiazzo del deposito venne nuovamente
utilizzato per radunarvi una piccola collezione di artiglieria in bronzo,
proveniente dai recuperi di quanto era stato ritrovato dentro l'Arsenale ed
alimentato ulteriormente dai pezzi in bronzo che venivano sbarcati dalle navi
per essere sostituiti con quelli in ferro. La nuova non durò comunque a
lungo, poiché già nel corso del 1835
tutti i pezzi vennero spostati e disposti lungo l'attiguo piazàl de campagna. Nel 1866, dopo l'annessione del Veneto al Regno d'Italia, da parte della Marina Militare una seppur blanda riedizione del deposito scovérto de bale de canòn non venne mai presa nemmeno in considerazione. Al suo posto venne realizzato l’attuale giardinetto ornamentale, detto “giardino del ninfeo”. |
||
|
|||
|
|||