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In un edificio
architettonicamente anonimo, facente parte del blocco edilizio conosciuto al
tempo come le caxe de San Marco, prospiciente la
fondamenta de fazza l’Arsenal e
posto di fronte alla porta da tera, era ospitato il
corpo
de guardia.
Nelle antiche
incisioni la presenza dei locali che ospitavano gli armati è segnalata
solamente dalla presenza della cancellata esterna sostenuta da sei pilastri in bianca pietra
d’Istria, la cui conformazione stilistica era simile ai dirimpettai collocati
sulla terrazza-ponte della porta da tera. Caduta la
Repubblica nel 1797, durante la prima occupazione francese della città (1797
- 1798) venne progettato l’atterramento delle caxe de San Marco prospicienti la porta da tera, ufficialmente con lo scopo di allargare
ulteriormente la prospettiva sulla monumentale entrata, in realtà per avere
un “campo di tiro” più ampio contro eventuali sommosse. La demolizione venne
eseguita agli inizi della seconda occupazione francese (1806 – 1814) e causò,
fra l’altro, la definitiva scomparsa del corpo di guardia, venendo
fortunatamente preservati i sei pilastri, che vennero trasportati all’interno
dell’Arsenale. Durante la seconda
occupazione Austriaca (1814 - 1848) i pilastri, nel frattempo
divenuti cinque, trovarono un
riutilizzo quando nel 1825 le sale vecie a
le armi vennero
destinate ad ospitare il primo nucleo del futuro Museo Storico Navale. In questa occasione, due pilastri furono collocati ai lati della rampa del ponte interno mentre gli altri tre pilastri vennero posti sull'angolo a nord ovest del piazzal del porto. I cancelli, così riposizionati, ebbero lo scopo di impedire l'accesso ai visitatori oltre il limite consentito per la visita. |
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