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I marangoni da nave erano sicuramente l'Arte più importante che lavorava in Arsenale, deputati alla costruzione degli scafi, delle sovrastrutture e degli interni delle galee e delle altre navi, erano distribuiti nei tezoni dove vi fosse necessità. Essi avevano l'obbligo di presentarsi in Arsenale ogni giorno, anche se, a turno, era loro concesso di poter accettare ingaggi per la realizzazione di imbarcazioni minori presso gli squeri privati. Una volta che le tavole di legno erano state preparate dai segadori e quindi trasportate fino ai tezoni, i marangoni da nave procedevano all'operazione più importante per la costruzione della nave: la posa della chiglia e delle fiancate. Nella costruzione i marangoni da nave procedevano sulla base dell'esperienza maturata nel determinare le corrette proporzioni del natante, solo a partire dal XVI secolo si iniziarono ad applicare formule matematiche che permettevano di raggiungere gli stessi risultati con minimo scarto di errore. Altra operazione molto difficile consisteva nel taglio degli elementi curvi (i due sanconi, che con la piana, formavano l'ordinata), che veniva eseguito a mano con la sapéta. Gruppi di marangoni da nave specializzati completavano poi le sovrastrutture e le cabine. L'ultima rifinitura spettava ai calafati che rendevano stagna l'imbarcazione. Nel corso del '500, i lavoratori impiegati quotidianamente nello stabilimento, cioè nel periodo di maggior espansione della produzione, erano circa duemila, con punte anche di tremila uomini nei momenti critici. marangoni da nave e calafai costituivano circa l'80% del personale. Per la
costruzione del Bucintoro i marangoni da nave dovevano prestare gratuitamente
la loro opera per tre giorni, ricevendo in cambio da mangiare e da bere. Il capo operaio della maestranza, in veneziano il Proto dei marangoni collaborava con quattro Sottoproti: · Il proto dei sagomadori (tagliatori e "sagomadori") · Il proto dei fravi (fabbri delle officine e fonderie) · Il proto dei mureri (muratori) · Il proto dei segadori (addetti a segare le tavole di legno) oltre naturalmente agli arsenalotti e ai bastasi (facchini). |
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