|
|||
|
Lungo l’attuale
lato nord della darsena dell'Arsenal vecio, correva in
antico il muro di cinta che al centro era ingentilito, sin dalla fine del
Quattrocento, da un monumentale capitèlo votivo, costruzione che ben
si nota nella veduta del de' Barbari del 1500. Il grazioso monumento, che si concludeva con una cupoletta, era dedicato alla Madonna e concludeva la vista del visitatore quand’egli faceva l’ingresso in Arsenale passando attraverso la porta da tera e sostando perciò nel piazzal del porto. In seguito, con l’acquisizione da parte dello Stato di una vasta porzione dell’orto fino a quel momento di pertinenza delle monache de la Celestia, il muro di cinta divenne inutile e venne quindi completamente spianato. Dove prima insisteva il capitélo fu scavato il passaggio necessario a mettere in comunicazione le acque della darsena dell'Arsenal vecio con il retrostante canal de le galeazze, (e questo successivamente con la vasca de le galeazze) mentre i due tronconi vennero collegati fra loro per mezzo di un ponte mobile realizzato in legno, che venne detto del molo. Dopo la caduta della Repubblica, nel 1838, nel corso della seconda occupazione austriaca (1814 - 1848), il ponte mobile in legno venne sostituito da uno in ferro, che si apriva scorrendo in senso longitudinale su guide di ferro. Dopo la dismissione dell’Arsenale, il ponte in ferro venne rimosso negli anni ’60 dello scorso secolo in concomitanza con il transito dei mezzi pubblici, il cui transito venne fortunatamente interdetto nel corso degli anni ’90. Nessuna passerella è stata però ripristinata per collegare i due tronconi, essendo pertanto ancora preclusa la possibilità al visitatore di passare agevolmente dal lato dei tezoni a ponente verso i tezoni a levante dell’Arsenal vecio, dovendo per questo fare ritorno al piazzal del porto. |
||
|
|||
|
|||