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In antico lo stradal dei cantieri rappresentava l’unico tratto
pedonale esistente dopo aver oltrepassato il rastrelo della porta
da mar,
mettendo in comunicazione la darsena vecia con la darsena nova, lungo l’asse est-ovest. Il lato a nord dello stradal era interamente occupato dall’edificio delle velerie (oggi Loggia dell’Ammiragliato) mentre lungo il lato verso sud si trovava l'edificio chiamato paradiso (una delle tre dimore, assieme ad inferno e purgatorio, dove risiedevano rispettivamente i tre Patroni a l'Arsenal durante l'espletamento del loro mandato) e subito dopo l’ultimo tratto fino all’angolo era occupato da un locale annesso ad un tezon che a sua volta ospitava l’officina dei fravi ed un deposito de stue par la pegola e pompe par i bastimenti. In origine, abbelliva
il centro della parete della veleria il grande
bassorilievo voluto dal Senato (ed eseguito nel 1747 da Giovanni Antonio
Morlaiter) per celebrare il Conte Giovanni Matteo di Schulemburg, generale
delle truppe di terra, al servizio della Repubblica quando nel 1716 respinse
vittoriosamente l'assedio turco all'isola di Corfù, con questo epitaffio: IOANNI MATHIAE S. R. I. C. DE SCHVLEMBVRG / SVMMO TERRESTRIVM COPIARVM PRAEFECTO / SENATVS / POSTRIDIE IDVS MARTII / MDCCXLVII. Va ricordato che i lati dello stradal dei cantieri, (come anche in piazzal de campagna e in stradal de campagna) stavano esposte in bella mostra, disposte in file ordinate, le canne in bronzo dei cannoni da marina, da tempo sostituiti da quelli in ferro, più economici e che si riscaldavano più lentamente sotto uso prolungato. Questa ricca collezione, disseminata in Arsenale, formava certamente la più completa del suo genere esistente in Europa, iniziando dalle prime prove in cuoio e ferro del 1349 per arrivare sino alle ultime tecniche di fusione adottate alla fine del Settecento. Infine, lo stradal dei cantieri rappresentava una delle tappe dell'itinerario attraverso cui venivano condotti gli ospiti illustri della Repubblica. Questo sorta di percorso d'onore iniziava dalla porta da tera, proseguiva per lo stradal dei cantieri e giungeva di fronte al tezon del Bucintoro. Da qui tornava indietro e attraversando il piazzal de campagna, percorreva poi lo stradal de campagna per giungere davanti alla porta de l'artiglieria. Qui la visita raggiungeva il suo apice con le fastose esposizioni di materiale bellico nelle sale de le armi e, per ultimo, al parco de le bombarde. Al termine della
prima occupazione francese (1797 - 1798), tutte le canne di cannone che erano
depositate in Arsenale vennero spedite in Francia oppure fuse sul posto. Durante la seconda occupazione austriaca (1814 - 1866) ad opera del Casoni il locale che faceva angolo scomparve inglobato nel retrostante tezon, che a sua volta fu suddiviso al suo interno in due piani e dotato di un portale d’ingresso che rese meno anonima la facciata sullo stradal dei cantieri. Nel 1866, con l'avvento del Regno d'Italia, le velerie vennero sottoposte ad una profonda ristrutturazione, dal quale ne scaturì l’attuale Loggia dell’Ammiragliato. Con l’occasione il bassorilievo dedicato al generale Schulemburg venne strappato dal sito e collocato in posizione centrale sulla facciata dell’edificio delle sale vecie de le armi. |
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