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Nel corso della
seconda occupazione austriaca (1814-1848), per ben quarant’anni i lavori di demolizione,
ristrutturazione, nuova costruzione di edifici nonché tutti i lavori
idraulici riguardanti l'Arsenale, vennero affidati all’architetto veneziano Giovanni Casoni. In particolare, la realizzazione del progetto di risanamento e di nuova costruzione che interessarono in fasi diverse tutti gli edifici che oggi si affacciano lungo la fondamenta de l’Arsenal, il Casoni realizzò la tesoreria de guera maritima, che portò a termine fra il 1819 e il 1820. Prendendo come
riferimento la pianta redatta dal Maffioletti nel 1798 sullo stato dell’Arsenale
alla caduta della Repubblica, si nota che la nuova costruzione, articolata in
un corpo centrale in stile neoclassico raccordato ad un’ala architettonicamente
più anonima ad angolo sul lato nord, venne realizzata sulla base di una
pianificazione urbanistica che portò alla demolizione dei precedenti edifici che
stavano nell’area compresa fra l’officina
remi
e le fondarie. In particolare, l’attuale ala nord fu realizzata utilizzando la caxa de publica razon che si affacciava sulla fondamenta a ridosso dell’ultimo tezon dell’officina remi, allungandone il corpo di fabbrica verso est ed invadendo così parzialmente i due giardini retrostanti, per poi piegare ad angolo ed unirsi al corpo centrale dell’edificio, per la cui costruzione non si risparmiò né la demolizione di un blocco di tre fabbricati che ospitavano i laboratori de le machine idrauliche e nemmeno l’inglobamento della strada scoverta a le fondarie, uno slargo che fungeva da “spazio tagliafuoco”. A completamento dell’opera, nel corso del 1824 la tesoreria de guera maritima assieme al contiguo corpo de guardia vennero separati dall’Arsenale con la realizzazione di un nuovo tratto di muro di cinta, visibile ancora oggi, che partendo dall’angolo dell’ultimo tezon dell’officina remi procede zigzagando verso sud collegandosi alfine con le fondarie. Unito il Veneto
al Regno d’Italia nel 1866, la
Marina Militare trasformò il primo ed il secondo piano della tesoreria de guera maritima in alloggi per il
personale e fureria. Il pianterreno divenne sede del Circolo Ufficiali, con
entrata attraverso l’edificio del corpo de
guardia. |
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