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In memoria di:
Lorenzo
Marcello, Lazzaro Mocenigo, Francesco Morosini,
Fabio Bonvicini,
Lodovico Flangini, Marcantonio Diedo,
Angelo Emo.
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Il Senato veneziano
non amò mai il galeone
nella versione di nave da guerra a vela e piuttosto che impegnare l’Arsenale
nella sua costruzione seriale, preferì, per lungo tempo, provvedere al
fabbisogno nazionale attraverso il noleggio, generalmente effettuato in
Olanda. La diffidenza dei senatori si basava, a ragione, principalmente sulla
pericolosa inclinazione che il naviglio assumeva sul lato sottovento con il
vento al traverso, arrivando non di rado a “cuffiare”
e capovolgersi.
Il nucleo della
flotta militare veneziana fu per lungo tempo l’Armata
sottile, costituita da galee e galeazze assieme alle quali i galeoni
veneziani, opportunamente modificati nella forma della carena, riuscivano
a viaggiare in conserva. Tuttavia,
gli avvenimenti bellici che a partire dal XVII secolo vedranno la Repubblica nuovamente
costretta a fronteggiare i Turchi, spingeranno il Senato
verso l’accettazione dell’ineluttabilità di dotare la Veneta Marina di una Armata grossa di adeguate dimensioni che,
gradatamente sostituendosi all’Armata sottile,
potesse efficacemente contrastare per mare la crescente potenza della flotta
turca.
Dopo ampie e
approfondite discussioni tra il gruppo dei senatori fautori della
costituzione di una Armata grossa
completamente nazionale e quello invece propenso al mantenimento di una
flotta composta da navi noleggiate, soppesate con cura le numerose variabili
tecniche ed economiche a favore e contro, verso la fine del 1665 il Senato
decretò la costruzione di due navi a due ponti, indicandone, come d’uso,
anche le loro caratteristiche: lunghe in chiglia 100 piedi veneti (m.34,77) e
larghe 30 piedi veneti (m.10,43), con un rapporto dunque di 10 a 3. Esperite
le gare d’appalto, i vincitori furono dichiarati tre Proti marangoni dell’Arsenale: Paolo Corso e i fratelli Zuanne e Iseppo Depieri e nel dicembre 1666, circa 50 anni dopo la realizzazione degli ultimi due galeoni
(nave Padre
Eterno e nave Santa Maria Torre del Mar erano state
infatti varate nel 1617) le due unità venivano impostate sugli scali dell’Arsenale.
Terminata la
costruzione, gli scafi risultarono leggermente più lunghi rispetto ai 100
piedi veneti originariamente indicati. Realizzate in robusto rovere fino al
ponte di corridoio e poi in larice nelle parti superiori dello scafo e nei
ponti, al di sopra della linea di galleggiamento le murate assumevano una
forte rientranza, in quanto al tempo si pensava che lo spostamento del peso
dei cannoni verso il baricentro aumentasse la stabilità dello scafo. Avendo
inoltre ciascun Proto marangon
sviluppato autonomamente i sesti
delle ordinate, le due unità non erano esattamente uguali. La Giove
Fulminante, stretta nel fondo, era più veloce e stringeva meglio
il vento, la Costanza
Guerriera invece, larga nel fondo, era un po’ più lenta ma pescava
anche un po’ meno. Date le loro eccezionali dimensioni, le due nuove navi non
poterono però essere completate in Arsenale (ancora organizzato per la
produzione di galee,
galeazze
e galeoni
per l’Armata sottile) perciò, una
volta arrivate al ponte di corridoio, le navi furono rimorchiate fino al
vicino squero privato a Sant’Antonio di Castello, per essere terminate.
Una volta in
acqua, risultò chiaro che, rispetto al galeone, le nuove navi concepite in Arsenale
avevano linee e proporzioni assolutamente diverse dal primo.
Il galeone aveva
proporzioni 4-3-1 (ossia 4 la lunghezza dello scafo, 3 la lunghezza della
chiglia, 1 la larghezza massima, posta a centro nave); il pescaggio era, in
origine, di circa 3/3,5 metri (ma arrivò a 4/5 metri nelle ultime unità). Le
dimensioni di un galeone veneziano erano: lunghezza fra i
punti estremi dei dritti di prua e poppa 41,3 metri, lunghezza della chiglia
30,5 metri, larghezza massima 10 metri, immersione 3,5 metri. L’albero di
trinchetto e quello di maestra erano equipaggiati con due vele quadre, mentre
quello di mezzana con una vela latina e una quadra. La superficie velica e la
forma dello scafo consentiva al galeone veneziano di navigare in conserva con le squadre di galee
(tattica navale che raggiunse il massimo dell’efficienza nella guerra di Candia, tra il 1645 e il 1669). Come detto, il problema
principale del galeone
era dovuto alla scarsa immersione, che causava dei forti sbandamenti quando
esso si trovava a viaggiare con il vento di traverso, con il rischio sempre
latente di rovesciamento (come successe al galeone svedese Wasa nel 1628). l’Arsenale ne costruì pochissimi
esemplari per scopi militari, privandoli della batteria bassa (limitata a tre
portelli all’estremità di poppa) per prevenire l’imbarco di acqua quando la
nave navigava sbandata sul fianco. Questo difetto, poco o per nulla sentito
negli oceani, dove i galeoni veleggiavano quasi sempre con il
vento “in fil di ruota”, era invece di grave rilevanza nei mari in cui
operava la Veneta Marina (Adriatico, Ionio, Egeo e Mediterraneo Orientale)
dove spesso si naviga con il vento laterale, se non di bolina.
La nuova nave, il
vascello
(detta poi anche “nave di batteria” o “nave di linea”) fu concepita con intenzione
di limitare il più possibile lo sbandamento laterale, così che lo scafo venne
oltremodo zavorrato e l’immersione passò dai 3/3,5 ai 6 metri. Le proporzioni
si modificarono di conseguenza, passando da 4 a 1 ai 3,5 a 1, e il rapporto
immersione/lunghezza si innalzò da 9/11% al 13% del vascello. Per mantenere
un’adeguata velocità, fu aumentata l’altezza dei tre alberi e installata in
cima ad essi una nuova vela quadra. Il trinchetto e la maestra furono dotati
di tre vele quadre, mentre la mezzana ebbe una vela latina in basso con una e
a volte due vele quadre più in alto. Il bompresso ebbe all’inizio una vela
quadra al di sotto (detta “di civada”) e un’altra sull’alberetto, tuttavia verso
il 1730 esse furono sostituite da vele di straglio (chiamate “fiocchi”), in
numero variabile di due o tre. Con queste caratteristiche, in caso di vento
al traverso il vascello
sbandava al massimo di 3 o 4 gradi e ciò manteneva la linea della batteria
bassa sottovento lontana dall’acqua per circa 30/40 cm.
Il galeone
veneziano aveva un rapporto immersione/lunghezza dello scafo pari
all’8,47%; mentre è accertato che le dimensioni delle navi a vela varate in
altri Stati fra il 1650 e il 1693 conservarono un rapporto tra il 9% e l’11%.
In realtà esse erano dunque definibili dei grossi galeoni ma non ancora
dei veri vascelli,
essendo ben lontani dal rassicurante rapporto del 13% su cui invece contavano
la Giove
Fulminante e la Costanza Guerriera.
Resta latente il dubbio se i Proti marangoni veneziani concepirono
un progetto autonomo, oppure se invece avessero in mente un modello foresto dal quale partirono per
sviluppare le linee del nuovo naviglio. A questo proposito, a partire dalla
metà del 700, la storiografia ufficiale va ripetendo che per i primi due vascelli
i Proti marangoni dell’Arsenale si
sarebbero ispirati ad una fantomatica nave inglese, il Sol d’Oro, sebbene sia
accertato che la stessa fosse una sultana turca catturata nel 1665 e inserita
nel nucleo dell’Armata grossa come pubblica nave. A parte dunque una
banale confusione dovuta forse alle date ravvicinate dell’entrata in servizio
dell’una e della costruzione delle altre due, resta il fatto che già la
diversa struttura delle due nuove navi veneziane (a ordinata singola, usando
la tecnica delle “partisoni” di derivazione
Bizantina) rispetto a quelle francesi o inglesi (realizzate sin dall’inizio a
ordinata doppia), depone a favore
di un’origine interamente autoctona.
Ringraziando come sempre il Bonaparte per
la completa distruzione della casa dei
modelli dove erano gelosamente conservati tutti i piani e i modelli delle
navi costruite in Arsenale dal 1666, vi è infine da dire che se la forma
delle ordinate assomigliava molto a quella dei galeoni olandesi, ben
conosciuti dai veneziani per il lungo servizio a nolo da questi prestato tra
il 1618 e il 1660, ciò fu dovuto al fatto che la forma più panciuta
consentiva un dislocamento inferiore e perciò utile a risolvere i problemi di
basso fondale che attanagliavano sia il porto di Venezia che quelli dei Paesi
Bassi.
Nella migliore tradizione marinara
veneziana, ai provetti Proti marangoni
va dunque riconosciuta la paternità di due unità assolutamente innovative, è
però altrettanto vero che i perfezionamenti adottati successivamente (la
doppia ordinata, la randa, le vele di straglio, il timone a ruota) furono
innovazioni studiate dai foresti e
in seguito prontamente apprese e introdotte anche dalle maestranze dell’Arsenale.
La Caxa fu dunque probabilmente il
primo cantiere a varare dei veri e propri vascelli, che superarono, con le loro linee
innovative il difetto di ribaltamento dei galeoni. La Giove Fulminante e la Costanza
Guerriera fecero accantonare al Senato
veneziano gli atavici e più che giustificati pregiudizi riguardo
l’affidabilità nell’impiego di navi a vela a scopi militari e da questa
generale soddisfazione sortì probabilmente il premio speciale, una medaglia
d’oro del valore di 50 ducati, che fu assegnato dal Governo della Repubblica
ai Proti Paolo Corso e i fratelli Depieri, oltre al compenso pattuito.
Nei documenti d’epoca
della Serenissima, le nuove navi furono inizialmente indicate con locuzioni diverse:
“navi alla quadra” (per la forma delle vele), “navi a batteria” (per la disposizone dei cannoni), “navi di linea” (perché
combattendo formavano una linea, una nave dietro l’altra). I vascelli
vennero classificati a Venezia a partire dal 1694, ad opera dell’Ammiraglio
dell’Arsenale Stefano Antipa, come primo, secondo
e terzo rango, essi non differivano molto per la tipologia
costruttiva, se non per le dimensioni e quindi per il numero e il calibro dei
cannoni che potevano imbarcare.
Nel XVIII secolo
la classe “internazionale” era la seguente:
·
1° rango: tre ponti armati con 100/120 cannoni;
·
2° rango: due/tre ponti armati con 80/98 cannoni;
·
3° rango: due ponti con 66/74 cannoni;
·
Fregate: navi con meno di 56 cannoni.
A Venezia, nel
1700 la classe era invece così suddivisa:
·
Vascello
di 1° rango:
due ponti armati con 68/74 cannoni;
·
Vascello di 2° rango poi Fregata grossa: due ponti
armati con 60/66 cannoni;
·
Vascello di 3° rango poi Fregata: due ponti con 40/50
cannoni;
·
Vascello di 4° rango poi Fregatina:
nave con meno di 40 cannoni.
Grosso modo
dunque un vascello veneziano di 1° rango equivaleva ad un 3° rango nelle
altre marine e sebbene a Venezia si fosse ben consci di questa differenza, per
ragioni di prestigio, la classificazione non fu mai cambiata.
La “standardizzazione” delle pubbliche navi in servizio nell’Armata grossa fu sempre un’idea fissa della
Serenissima; esse potevano essere immediatamente riconosciute dalla polena di
prua che, a differenza di quanto avveniva per le navi veneziane dei privati e
di quelle sia commerciali che militari delle altre marine, era costituita sempre
dallo stesso modello di leone rampante.
Inoltre, a partire dal 1696 vennero emanate le specifiche circa i colori da
usare: corallo per la prua,
capodibanda, la poppa, le porte dei fanali e per gli intagli; rosso per l’interno dei portelli dei
cannoni; oro zecchino per il leone
di prua e le figure di poppa. Lo specchio di poppa era generalmente dipinto
di blu. A partire dal 1750 le pubbliche
navi della Veneta Marina ebbero i fianchi colorati a bande orizzontali gialle
(all’altezza dei portelli) alternate a nere (tra i portelli di un ponte e
quello sottostante). Tale colorazione anche Lord Nelson pretese per le navi
militari inglesi, a partire dal 1795.
Vascello veneziano
di PRIMO rango - classe “Giove Fulminante”
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Colomba p.v.112
(m.38,91) - madiere p.v.38
(m.13,20) - immersione p.v.17,25 (m.5,99)
Armamento: 62 cannoni (6 colubrine da 20 in corridoio, 28 colubrine da 14 sul
ponte e 6 aspidi da 12 sul cassero, più 12 petriere da 3 libbre).
Non essendovi in
quest’epoca “squeri da nave” in Arsenale, gli scafi di nave Giove
Fulminante e nave Costanza
Guerriera furono costruiti dentro la
Caxa solo fino al ponte di corridoio; entrambi
vennero poi rimorchiati nell’adiacente squero di Sant’Antonio di Castello
dove furono completati.
nave GIOVE FULMINANTE
ordinata 1666,
impostata 1666, varata 1668, demolita 1693 (26 anni di servizio)
nave COSTANZA GUERRIERA
ordinata 1666, impostata 1666, varata 1668,
naufragata 1684 (17 anni di servizio)
Armamento: 68 cannoni (2 colubrine e 28 cannoni da 20 in corridoio, 2
colubrine e 26 cannoni da 14 sul ponte e 10 cannoni da 12 sul cassero).
nave REDENTOR DEL MONDO
ordinata 1679, impostata 1681, varata 1686,
demolita 1709 (23 anni di servizio)
nave LEON CORONATO
ordinata 1690, impostata 1690, varata 1691,
perduta in battaglia 1694 (3 anni di
servizio)
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Impostati sugli scali nel 1690, l’anno
seguente furono varati due nuovi vascelli di “primo rango” della classe “Giove Fulminante”. In realtà solo il Leon Coronato
poté esservi incluso, poichè il San Lorenzo Zustinian 1° riuscì di maggiori dimensioni e più
largo sul fondo, differenza che gli
permetteva di pescare meno e perciò di entrare dal porto di Malamocco con tutti i cannoni a bordo. Esso divenne
dunque il capostipite di una nuova classe di vascelli di “primo rango”, che
divenne nel tempo la più numerosa costruita in Arsenale.
Vascello
veneziano di PRIMO rango - classe “San Lorenzo Zustinian”
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Prima serie:
Colomba p.v.115 (m.39,95) – madiere p.v.38 (m.13,20) - immersione p.v.16,55
(m.5,75)
Armamento: 70 cannoni (4 colubrine e 24 cannoni da 20 in corridoio, 4
colubrine e 24 cannoni da 14 sul ponte, 12 cannoni da 12 sul cassero e 2 colubrine
da 14 in caccia sul cassero di prua).
nave SAN LORENZO ZUSTINIAN 1°
ordinata 1690, impostata 1690, varata 1691,
pontone 1712 (21 anni di servizio)
nave STELLA MARIS
ordinata 1692, impostata 1692, varata 1693,
perduta in battaglia 1694 (1 anno di servizio)
nave IRIDE
ordinata 1694, impostata 1694, varata 1695,
pontone 1718 (23 anni di servizio)
nave SAN SEBASTIAN
ordinata 1694, impostata 1694, varata 1695,
perduta in battaglia 1697 (2 anni di
servizio)
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Seconda serie:
Colomba p.v. 118 (m.41,03)
Armamento: 70 cannoni (2 colubrine e 26 cannoni da 30 in corridoio, 2
colubrine e 26 cannoni da 20 sul ponte, 12 cannoni da 12 sul cassero e 2
colubrine da 14 in caccia sul cassero di prua).
Nave Aurora fu il primo vascello veneziano dove
furono introdotte costolature interne di
rinforzo fra le ordinate sotto la linea di galleggiamento, chiamate “raisoni” (in italiano: ginocchi delle porche).
Questo irrobustimento anticipò l’adozione del sistema costruttivo della
“doppia ordinata”.
Nave Sol d’Oro 2° fu il primo vascello veneziano a
entrare in servizio con i nuovi colori “standard” decisi nel 1696 per le
navi in servizio nell’Armata Grossa: corallo per la prua, i capodibanda, la poppa, le
porte dei fanali e gli intagli, rosso per i portelli dei cannoni,
“indorature” in oro zecchino per il leone a prua e le figure di poppa.
Ebbe una durata di servizio di soli nove anni a causa della scarsa
stagionatura del legno utilizzato nella fretta di predisporre naviglio
sufficiente alle necessità della guerra in corso nel 1696.
nave AURORA
ordinata 1695, impostata 1695, varata 1696,
demolita 1709 (13 anni di servizio)
nave TIGRE
ordinata 1695, impostata 1695, varata 1696,
naufragata 1705 (9 anni di servizio)
nave SOL D’ORO 2°
ordinata 1695, impostata 1695, varata 1696,
demolita 1705 (9 anni di servizio)
nave GIOVE
ordinata 1695, impostata 1695, varata 1696,
demolita 1717 (21 anni di servizio)
nave AMAZZONE GUERRIERA
ordinata 1696, impostata 1696, varata 1697,
naufragata 1712 (15 anni di servizio)
nave RIZZO D’ORO
ordinata 1696, impostata 1696, varata 1697,
demolita 1711 (14 anni di servizio) Armamento: 70 cannoni (28 cannoni da 30 in
corridoio, 20 cannoni da 20 e 8 cannoni da 14 sul ponte, 8 cannoni da 14 e
4 cannoni da 12 sul cassero, 2 colubrine da 16 in caccia sul cassero di
prua).
nave CROCE ROSSA
ordinata 1697, impostata 1697, varata 1698,
naufragata 1715 (17 anni di servizio) Armamento: 68 cannoni (2 cannoni “di nuova
invenzione” da 120 e 26 cannoni da 30 in corridoio, 20 cannoni da 20 e 8
cannoni da 14 sul ponte, 6 cannoni da 14 e 4 cannoni da 12 sul cassero, 2
colubrine da 16 in caccia sul cassero di prua).
Armamento: 70 cannoni (4 cannoni “di nuova invenzione” da 120 e 24 cannoni
da 30 in corridoio, 20 cannoni da 20 e 8 cannoni da 14 sul ponte, 8 cannoni
da 14 e 4 cannoni da 12 sul cassero, 2 colubrine da 16 in caccia sul
cassero di prua).
Nave Aquila Valiera,
indicata generalmente nelle relazioni come Aquila,
fu il primo vascello veneziano a imbarcare i
cannoni “di nuova invenzione” progettati da Sigismondo Alberghetti V°.
nave AQUILA VALIERA
ordinata 1697, impostata 1697, varata 1698,
demolita 1720 (22 anni di servizio)
nave COLOMBA D’ORO
ordinata 1697, impostata 1697, varata 1709,
pontone 1727 (18 anni di servizio)
nave
GRAND’ALESSANDRO
ordinata 1697, impostata 1697, varata 1709,
demolita 1729 (20 anni di servizio)
nave MADONNA DELLA SALUTE 2°
ordinata 1700, impostata 1701, varata 1714,
demolita 1740 (26 anni di servizio)
nave COSTANZA
ordinata 1700, impostata 1701, varata 1714,
demolita 1745 (31 anni di servizio)
nave TERROR
ordinata 1707, impostata 1708, varata 1715,
pontone 1748 (33 anni di servizio)
nave REGINA DEL MAR
ordinata 1708, impostata 1711, varata 1715,
incendiata 1716 (10 mesi di servizio)
nave SAN LORENZO ZUSTINIAN 2°
ordinata 1708, impostata 1711, varata 1715,
demolita 1744 (29 anni di servizio)
nave TRIONFO
ordinata 1708, impostata 1711, varata 1715,
demolita 1740 (25 anni di servizio)
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Terza serie:
Colomba p.v. 122 (m.42,38)
Armamento: 68 cannoni (6 cannoni “di nuova invenzione” da 120 e 22 cannoni
da 40 in corridoio, 28 cannoni da 20 sul ponte, 10 cannoni da 14 sul
cassero e 2 cannoni “di nuova invenzione” da 200 sul cassero di prua).
nave MADONNA DE L’ARSENAL
ordinata 1714, impostata 1715, varata 1716,
demolita 1740 (24 anni di servizio)
nave SAN GAETANO
ordinata 1714, impostata 1715, varata 1717,
demolita 1733 (17 anni di servizio)
nave SAN PIO QUINTO
ordinata 1714, impostata 1715, varata 1716,
demolita 1740 (24 anni di servizio)
nave GLORIA VENETA
ordinata 1708, impostata 1715, varata 1717,
pontone 1737 (20 anni di servizio)
nave FORTUNA GUERRIERA
ordinata 1714, impostata 1715, varata 1717,
demolita 1740 (23 anni di servizio)
Armamento: 66 cannoni (28 cannoni da 40 in corridoio, 28 cannoni da 20 sul
ponte, 10 cannoni da 14 sul cassero).
nave ADRIA IN PACE
impostata 1716 “in riserva sullo scalo”, varata 1739, incagliata 1753 (14 anni di servizio)
nave EUROPA
impostata 1716 “in riserva sullo scalo”, varata 1739, demolita 1764 (25 anni di servizio)
nave SANT’IGNAZIO
impostata 1718 “in riserva sullo scalo”, varata 1745, naufragata 1763 (18 anni di servizio)
nave SANT’ISEPPO
impostata 1718 “in riserva sullo scalo”, varata 1746, demolita 1764 (18 anni di servizio)
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Una volta raggiunto l’obiettivo di
disporre di una flotta di dodici navi, in modo da formare tre squadre di
quattro navi ciascuna che pattugliassero il mare durante tutto l’anno, fu
disposto di costituire un “deposito” di
navi già costruite di tutto punto, alate sugli scali coperti, al riparo dagli
eventi atmosferici. Questa lungimirante politica consentirà alla Repubblica
di poter disporre di 15 unità di secondo
rango in servizio e 15 unità di primo
rango pronte sugli scali; dunque una programmazione a lungo termine, con
ottimizzazione dei costi annui nel budget di spesa dello Stato. Questa prassi
di “riserva di navi”, adottata da Venezia
sin dal 1675, fu adottata dall’Inghilterra nel 1810 (quando i cantieri dell’arsenale
di Chatam iniziarono a essere coperti) e in Francia,
a Tolone, dal 1820. Svezia e Stati Uniti vi arrivarono in epoca successiva al
1820.
Vascello
veneziano di PRIMO rango - classe “Corona”
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Vascello non replicato
Colomba p.v. 125 (m.43,46) - madiere
p.v. 38 (m.13,20) - immersione p.v. 18 (m.6,25)
Armamento 74 cannoni e 2 obici (28 cannoni da 50 nella prima batteria, 28
cannoni da 20 nella seconda batteria, 12 cannoni da 14 sul cassero, 6
cannoni da 14 sul castello di prua, più 2 obici da 50 sul casseretto).
Nave Corona fu uno dei vascelli più grandi e meglio
armati a essere costruito in Arsenale. La serie però non venne replicata. I
cannoni di cui era armata erano tutti in bronzo per ragioni di prestigio.
nave CORONA
ordinata 1708, impostata 1709, varata 1712,
demolita 1728 (17 anni di servizio)
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Vascello
veneziano di PRIMO rango - classe “Leon Trionfante”
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Vascello capoclasse:
Colomba p.v.124 (m.43,11) – madiere p.v.37 (m.12,85) - immersione p.v.18,50
(m.6,43).
Armamento 70 cannoni (6 cannoni “di nuova invenzione” da 120 e 24 cannoni
da 40 in corridoio, 30 cannoni da 20 sul ponte, 8 cannoni da 14 sul
cassero, 2 cannoni “di nuova invenzione” da 200 sul cassero di prua).
Nave Leon Trionfante aveva l’ordinata maestra
spostata più verso prua (8 piedi veneti rispetto al centro della nave) che
faceva assumere alla carena una forma più moderna, “a goccia”, garantendo
una miglior penetrazione nell’acqua.
nave LEON TRIONFANTE
ordinata 1714, impostata 1715, varata 1716,
demolita 1740 (24 anni di servizio)
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Prima serie
Colomba p.v.122 (m.42,38)
Armamento 70 cannoni (28 cannoni da 40 in corridoio, 28 cannoni da 20 sul
ponte, 14 cannoni da 14 sul cassero).
nave
SAN GIACOMO
impostata 1719, completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Tra il 1740 e il 1746
completata fino a 21 carati, varata 1761, demolita 1776 (15 anni di servizio)
nave
BUON CONSIGLIO
impostata 1719, completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Tra il 1740 e il 1746 completata
fino a 21 carati, varata 1761, demolita 1776 (15 anni di servizio)
nave
FEDELTÀ
impostata 1719, completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Tra il 1740 e il 1746
completata fino a 21 carati, varata 1769, demolita 1783 (13 anni di servizio)
nave
FORZA
impostata 1719, completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Tra il 1740 e il 1746
completata fino a 21 carati, varata 1774, naufragata 1784 (10 anni di servizio)
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Seconda serie
Colomba p.v.122 (m.42,38)
Armamento 70 cannoni (28 cannoni da 40 in corridoio, 28 cannoni da 20 sul
ponte, 14 cannoni da 14 sul cassero).
nave
CORRIERA VENETA
impostata 1722 e completata fino a 21 carati “in riserva sullo scalo”. Tra il 1740 e il 1746
completata fino a 22 carati, varata 1770, naufragata 1771 (1 anno di servizio)
nave
DILIGENZA
impostata 1724 e completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Tra il 1740 e il 1746
completata fino a 21 carati, varata 1774, demolita 1797 (23 anni di servizio)
nave
FENICE 2°
impostata 1723 e completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Tra il 1740 e il 1746
completata fino a 21 carati, varata 1779, affondata 1786 (3 anni di servizio)
nave
GALATEA
impostata 1722 e completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Tra il 1740 e il 1746
completata fino a 21 carati, varata 1779, demolita 1793 (14 anni di servizio)
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Terza serie
Colomba p.v. 126 (m.43,81)
Armamento 70 cannoni (28 cannoni da 40 in corridoio, 28 cannoni da 20 sul
ponte, 14 cannoni da 14 sul cassero).
nave VITTORIA 2°
impostata 1732 e completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Tra il 1740 e il 1746
completata fino a 21 carati, varata 1784, radiata 1797 (13 anni di servizio)
nave LA GUERRIERA
impostata 1732
e completata fino a 18 carati “in
riserva sullo scalo”. Tra il 1740
e il 1746 completata fino a 21 carati, varata 1785, incendiata a Malamocco 1785 (0
anni di servizio)
nave MEDEA
impostata 1732 e completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Tra il 1740 e il 1746
completata fino a 21 carati, varata 1793, preda bellica francese a
Corfù 1797 (4 anni di servizio)
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Quarta serie
Colomba p.v. 126 (m.43,81)
Armamento 70 cannoni (28 cannoni da 40 in corridoio, 28 cannoni da 20 sul
ponte, 14 cannoni da 14 sul cassero).
nave EOLO
impostata 1739
e completata fino a 18 carati “in
riserva sullo scalo”. Fu
completata nel 1784 e varata 1785, preda bellica francese 1797 (12 anni di servizio)
nave SAN GIORGIO
impostata 1736 e completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Fu completata e varata 1785,
radiata 1798 (13 anni di servizio)
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Vascello
veneziano di PRIMO rango - classe “San Carlo Borromeo”
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Vascello capoclasse
Colomba p.v.126 (m.43,77) –
madiere p.v.38 (m.13,20) - immersione p.v. 17,25 (m.5,99)
Armamento: 66 cannoni (28 cannoni da 40 in corridoio, 26 cannoni da 20 sul
ponte e 12 cannoni da 14 sul cassero).
Nave San Carlo Borromeo fu il primo vascello
veneziano ad avere spostata l’ordinata maestra ancora più verso prua
rispetto alla precedente classe “Leon
Trionfante”. La linea d’acqua si avvicinava perciò notevolmente alla
moderna forma idrodinamica “a goccia”. Ebbe però la sfortunata
caratteristica di perdere il timone nel mare in tempesta, senza che
peraltro ne venisse mai determinata con precisione la causa.
nave SAN CARLO BORROMEO
impostata 1739 e completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Varata 1750,
naufragata 1768 (18 anni di servizio)
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Vascello “San Carlo regolato”
Per sopperire alla
perniciosa caratteristica della capoclasse, nave Vulcano
venne “regolata” sullo scalo con un notevole “smagrimento” della linea di
carena verso la parte poppiera, così da impedire la formazione di vortici
nella zona del timone. Verificato che con questo accorgimento ben si
comportava in navigazione, entrò in servizio.
nave VULCANO
impostata 1752 e completata fino a 18 carati “in riserva sullo scalo”. Nel 1788 furono
applicate le modifiche studiate e varata 1793, preda bellica
francese a Corfù 1797 (12 anni di
servizio)
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Tra il 1669 (fine della guerra di Candia) e il
1684 (prima guerra di Morea), l’Armata grossa
fu progressivamente ridotta a sole cinque unità, tra cui la Giove
Fulminante e la Costanza Guerriera che, per la loro imponenza,
nell’ottobre del 1671 sostituirono le galee e vennero inviate a Istanbul, per
“mostrare bandiera”, con a bordo il nuovo Bailo
Giacomo Querini.
Nel 1672
la guerra di corsa subì una recrudescenza e a Venezia fu osservato che le
navi in servizio, potentemente armate, non erano però veloci tanto da poter
inseguire e raggiungere i corsari. Fu deciso dunque di impostare due unità
più leggere, di secondo rango, alternativamente definibili fregate
(se armate con 44 cannoni nella batteria inferiore e 14 in quella superiore)
o vascelli
di secondo rango (se armate fino a 56 cannoni).
Visti i precedenti, ottimi risultati,
anche la costruzione di queste due navi fu affidata ai Proti marangoni Paolo Corso e Zuanne Depieri (senza il fratello Iseppo).
Impostate sugli scali nel luglio 1672 uscirono nel marzo 1674 con un ritardo
dovuto alla necessità di scavo del rio de la Madona (oggi rio
de l’Arsenal) per permettere il loro passaggio.
Vascello
veneziano di SECONDO rango - classe “Drago Volante”
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Prima serie
Colomba p.v. 90 (m.31,23) - madiere p.v. 29 (m.8,70) - immersione p.v. 14 (m.4,86)
Armamento 48 cannoni (22 cannoni da 20 libbre in corridoio, 22 cannoni da
14 sul ponte, 4 cannoni da 6 libbre sul cassero più 10 petriere da 3
libbre).
nave DRAGO VOLANTE
ordinata 1672, impostata 1672, varata 1674,
perduta in battaglia 1694 (20 anni di
servizio)
La
nuova nave teneva bene il vento in qualsiasi condizione atmosferica ed era
sufficientemente veloce. Pur essendo stata valutata un po’ troppo corta per
poter essere armata e utilizzata come vascello
di secondo rango in battaglia, fu mantenuta a lungo quale modello di
riferimento per le successive unità.
nave FAMA VOLANTE
ordinata 1672, impostata 1672, varata 1674,
demolita 1699 (25 anni di servizio)
Questa unità,
costruita assieme alla prima ma a risparmio di materiali, ebbe bisogno di
essere periodicamente rinforzata ai bagli e ai braccioli durante il suo
lungo servizio.
nave ERCOLE VITTORIOSO
ordinata 1675, impostata 1677, varata 1684,
demolita 1719 (35 anni di servizio)
Armamento 44 cannoni (22 cannoni da 20 libbre in corridoio, 22 cannoni da
14 sul ponte, 10 petriere da 3 libbre).
nave SANT’ISEPPO 1°
ordinata 1679, impostata 1681, varata 1685,
perduta in battaglia 1690 (5 anni di
servizio)
Armamento 48 cannoni (22 cannoni da 20 libbre in corridoio, 22 cannoni da
14 sul ponte, 4 cannoni da 6 libbre sul cassero più 10 petriere da 3
libbre).
nave SACRA LEGA
ordinata 1679, impostata 1683, varata 1687,
demolita 1720 (32 anni di servizio)
Armamento 50 cannoni (22 cannoni da 20 libbre in corridoio, 22 cannoni da
14 sul ponte, 6 cannoni da 12 libbre sul cassero).
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Seconda serie: “Drago allungato”
Colomba p.v. 95 (m.33,03) - madiere p.v. 29 (m.10,08) - immersione p.v. 14,75 (m.5,12)
Armamento 48 cannoni (24 cannoni da 16 libbre in corridoio, 24 cannoni da
12 sul ponte, 12 petriere da 3 libbre).
nave
VENERE ARMATA
ordinata 1674, impostata 1674, varata 1676,
demolita 1702 (26 anni di servizio)
nave
VENEZIA TRIONFANTE 2°
ordinata 1674, impostata 1674, varata 1680,
naufragata 1684 (26 anni di servizio)
nave
SAN NICOLÒ
ordinata 1675, impostata 1677, varata 1685,
demolita 1717 (32 anni di servizio)
Armamento 48 cannoni (22 cannoni da 20 libbre in corridoio, 22 cannoni da
12 sul ponte, 4 cannoni da 6 libbre sul cassero).
nave SAN DOMENICO
ordinata 1675, impostata 1679, varata 1686,
incendiato a Corfù 1709 (23 anni di
servizio)
Armamento 48 cannoni (24 cannoni
da 20 libbre in corridoio, 24 cannoni da 12 sul ponte).
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Nel 1674 i Provveditori all’Arsenal
chiesero di poter utilizzare i tre squeri da nave per impostare altrettante
unità, due della classe Drago Volante ma
leggermente più lunghe in colomba di 5 piedi veneti e un po’ più basse; una
di terzo rango, ispirata alla sultana ottomana catturata nel 1665 e
ribattezzata Sol
d’oro e prossima alla radiazione. Impostata nell’estate del 1675
essa uscì dall’Arsenale il 2 dicembre successivo, battezzata Madonna della
Salute. Per renderla più leggera fu privata del castello di prua.
Vascello
veneziano di SECONDO rango - classe “San Marco Grande 2°”
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Vascello non replicato
Colomba p.v.102
(m.35,47) - madiere p.v.29
(m.10,08) - immersione p.v.14 (m.4,86)
Armamento 56 cannoni (26 cannoni da 20 libbre in
corridoio, 24 cannoni da 14 libbre sul ponte e 6 cannoni da 12 libbre sul
cassero) più 12 petriere da 3 libbre.
nave SAN MARCO GRANDE
ordinata 1675, impostata 1675, varata 1684,
perduto in battaglia 1690 (6 anni di servizio)
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Vascello di
secondo rango - classe “Sant’Andrea”
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Vascello non replicato
Colomba p.v.102
(m.35,47) - madiere p.v.30
(m.10,43) - immersione p.v.14,75 (m.5,12)
Armamento
60 cannoni (26 da 20 libbre in corridoio,
26 da 14 sul ponte e 8 da 12 sul cassero).
nave SANT’ANDREA
ordinata 1675, impostata 1679, varata 1685,
demolita 1721 (28 anni di servizio)
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Vascello
veneziano di SECONDO rango - classe “Fede Guerriera”
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Classe “Fede Guerriera” modificata
Colomba p.v.95
(m.33,03) - madiere p.v.30
(m.10,43) - immersione p.v.14,75 (m.5,12)
Armamento
60 cannoni (24 da 20 libbre in
corridoio, 22 da 14 in coperta, 12 da 12 sul cassero e 2 da 12 sul castello
di prua).
Costruita per
trasportare il Dose
Francesco Morosini a Nauplia, da dove avrebbe
condotto l’attacco, lo splendido vascello era dotato di numerose
infrastrutture e aveva la camera personale del Dose finemente dorata e
decorata. Francesco Morosini, però, di vedute
conservatrici in materia di navi, preferì invece viaggiare su una galea capitana. Il
vascello riportò in patria la salma di Morosini
che si ammalò e morì a Nauplia nel 1694.
nave ROSA
ordinata 1692, impostata 1692, varata 1693,
pontone 1721 (28 anni di servizio)
nave SAN FRANCESCO DA PAOLA
ordinata 1707, impostata 1708, varata 1714,
demolita 1748 (34 anni di servizio) Armamento 60
cannoni (24 da 30 libbre in corridoio, 22 da 14 in coperta, 12 da 12
sul cassero e 2 da 12 sul castello di prua).
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Classe “Fede Guerriera”
Colomba p.v.95 (m.33,03)
- madiere p.v.30 (m.10,43) -
immersione p.v.14,75 (m.5,12)
Armamento
60 cannoni (24 da 20 libbre in
corridoio, 22 da 14 in coperta, 12 da 12 sul cassero e 2 da 12 sul castello
di prua).
nave FEDE GUERRIERA
ordinata 1694,
impostata 1694, varata 1695, demolita 1720 (25 anni di servizio)
nave FENICE 1°
ordinata 1694, impostata 1694, varata 1695,
demolita 1720 (25 anni di servizio)
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Vascello
veneziano di SECONDO rango - classe “San Spiridion”
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Colomba p.v.105
(m.36,51); madiere p.v.35,2 (m.12,38);
immersione p.v.16,2 (m.5,63)
Armamento
58 cannoni (6 “nuova invenzione”
da 120 libbre e 18 da 30 in corridoio, 24 da 20 sul ponte, 8 da 12 sul
cassero, 2 “nuova invenzione” da 200 sul castello di prua).
nave SAN SPIRIDION
ordinata 1716, impostata 1716, varata 1717,
demolita 1736 (19 anni di servizio)
nave IDRA
ordinata 1716, impostata 1716, varata 1717,
demolita 1737 (20 anni di servizio)
nave FALCON
ordinata 1716, impostata 1716, varata 1717,
demolita 1738 (21 anni di servizio)
nave SAN ZACCARIA
ordinata 1716, impostata 1716, varata 1717,
demolita 1734 (17 anni di servizio)
nave SAN PIETRO D’ALCANTARA
ordinata 1717, impostata 1717, varata 1718,
demolita 1733 (15 anni di servizio)
nave CIGNO
ordinata 1717, impostata 1717, varata 1718,
naufragato 1733 (15 anni di servizio)
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Vascello
veneziano di TERZO rango - classe “MADONNA DELLA SALUTE 1°”
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Colomba
p.v.90 (m.31,23); madiere p.v.29
(m.10,08); immersione p.v.13 (m.4,52)
Nel 1674 i
Provveditori all’Arsenal ordinarono di impostare una nave di “terzo rango”
ispirata al modello della sultana ottomana catturata nel 1665, ribattezzata
Sol d’oro e ormai prossima alla
radiazione. Con quasi le
stesse dimensioni della classe “Drago”,
nave Madonna della Salute 1° fu impostata nell’estate
del 1675 e uscì dall’Arsenale il 2 dicembre successivo. Per renderla più
leggera fu privata del castello di prua e dotata di una chiglia molto bassa, tanto che
durante le prove in mare risultò avere assai difficoltà nel poggiare.
Aggiunta una “controchiglia” spessa un piede veneto (cm.34,7) la nave si
rivelò immediatamente maneggevole e piuttosto veloce.
nave MADONNA DELLA SALUTE 1°
ordinata 1674, impostata 1674, varata 1675,
demolita 1714 (record di 38 anni di
servizio)
armamento
44 cannoni (22 da 16 libbre in
corridoio, 22 da 14 sul ponte di coperta, 12 petriere da 3).
I successivi due vascelli vennero costruiti con il
cassero.
nave VITTORIA 1°
ordinata 1679, impostata 1683, varata 1687,
demolita 1719 (32 anni di servizio)
armamento
44 cannoni (22 da 16 libbre in
corridoio, 22 da 14 sul ponte di coperta, 12 petriere da 3).
nave VALOR CORONATO
ordinata 1679, impostata 1681, varata 1688,
demolita 1719 (31 anni di servizio)
armamento
52 cannoni (22 da 20 libbre in
corridoio, 22 da 14 sul ponte di coperta, 8 da 12 sul cassero).
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Vascello
veneziano di TERZO rango - classe “SANT’ANTONIO DA PADOVA”
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Colomba
p.v.83 (m.28,86); madiere p.v.26
(m.9,04); immersione p.v.13 (m.4,52)
In occasione della concia del 1696 il vascello
capoclasse Sant’Antonio
da Padova fu il primo vascello veneziano a essere ridipinto con
i nuovi colori standard previsti nel 1696: corallo per la prua, i capodibanda, la poppa, le porte dei
fanali, e gli intagli; rosso per i portelli dei cannoni, doratura in oro
zecchino per il leone a prua e le figure a poppa.
nave SANT’ANTONIO DA PADOVA
ordinata 1675, impostata 1675, varata 1684,
demolita 1715 (31 anni di servizio)
armamento
44 cannoni (22 da 20 libbre in
corridoio, 18 da 14 e 4 da 9 sul ponte di coperta, 6 petriere da 3).
nave PACE E ABBONDANZA
ordinata 1675, impostata 1675, varata 1684,
demolita 1714 (30 anni di servizio)
armamento
44 cannoni (22 da 20 libbre in corridoio,
18 da 14 e 4 da 9 sul ponte di coperta, 6 petriere da 3).
nave SAN GIOVANNI BATTISTA PICCOLO
ordinata 1675, impostata 1675, varata 1684,
perduta in battaglia 1695 (11 anni di
servizio)
armamento
42 cannoni (22 da 14 libbre in
corridoio, 16 da 12 e 4 da 9 sul ponte di coperta, 6 petriere da 3).
nave NETTUNO
Colomba
p.v.83,5 (m.29,05); madiere
p.v.29 (m.10,08); immersione p.v.13 (m.4,52).
Versione vascello veneziano di terzo rango
ordinata 1689, impostata 1689, varata 1690.
Armamento
50 cannoni (22 da 20 libbre in
corridoio, 22 da 14 sul ponte di coperta, 6 da 9 sul cassero).
Versione vascello veneziano di secondo
rango
Colomba
p.v.98,5 (m.34,25).
Impostata 1702, varata 1708, pontone 1722
(32 anni di servizio).
Armamento
52 cannoni (22 da 20 libbre in
corridoio, 22 da 14 sul ponte di coperta, 8 da 12 sul cassero).
nave AQUILA VOLANTE
Colomba
p.v.83,5 (m.29,05); madiere
p.v.29 (m.10,08); immersione p.v.13 (m.4,52).
Versione vascello veneziano di terzo rango
ordinata 1696, impostata 1696, varata 1697.
Armamento
50 cannoni (22 da 20 libbre in
corridoio, 22 da 14 sul ponte di coperta, 6 da 9 sul cassero).
Versione vascello veneziano di secondo
rango rinominata AQUILETTA
Colomba
p.v.90 (m.31,23).
impostata 1714, varata 1714, demolita
1727 (30 anni di servizio).
Armamento
52 cannoni (22 da 20 libbre in
corridoio, 22 da 14 sul ponte di coperta, 8 da 12 sul cassero).
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Vascello
veneziano di TERZO rango - classe “MONTON D’ORO”
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Colomba
p.v.70 (m.24,34); madiere p.v.29 (m.10,08);
immersione p.v.11 (m.3,82)
armamento
24 cannoni (4 da 20 libbre in
corridoio, 16 da 12 e 4 da 6 sul ponte di coperta).
Le navi di questa classe furono ideate principalmente
per servire come magazzino della flotta e per il trasporto dei materiali
occorrenti all’Armata.
nave MONTON D’ORO
ordinata 1686, impostata 1686, varata 1688,
perduta in battaglia 1691 (3 anni di
servizio)
nave ABBONDANZA E RICCHEZZA
ordinata 1679, impostata 1681, varata 1688,
incagliata 1694 (6 anni di servizio)
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Vascello veneziano
di TERZO rango - classe “SCUDO DELLA FEDE”
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nave SCUDO DELLA FEDE
Colomba
p.v.83 (m.28,86); madiere p.v.29
(m.10,08); immersione p.v.13 (m.4,52).
Armamento
52 cannoni (22 da 14 libbre in corridoio,
22 da 12 sul ponte di coperta, 6 da 9 sul cassero, 2 da 9 sul castello di
prua).
Ordinata 1714, impostata 1714, varata 1715,
incendiata in porto a Corfù 1717 (1
anno, 4 mesi e 14 giorni di servizio).
nave VENEZIA TRIONFANTE 3°
Versione vascello veneziano di terzo rango.
Colomba
p.v.83 (m.28,86); madiere p.v.29
(m.10,08); immersione p.v.13 (m.4,52).
Ordinata 1714, impostata 1714, varata 1715.
Armamento
52 cannoni (22 da 20 libbre in
corridoio, 22 da 14 sul ponte di coperta, 8 da 12 sul cassero).
Versione vascello veneziano di secondo
rango.
Colomba
p.v.90 (m.31,23).
Impostata 1719, varata 1719, demolita in
Arsenale 1744 (29 anni di servizio).
Armamento
58 cannoni (22 da 30 libbre in corridoio,
22 da 20 sul ponte di coperta, 12 da 12 sul cassero, 2 da 12 sul castello
di prua).
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Guido Ercole: “Vascelli e fregate della Serenissima”.
Gruppo
Modellistico Trentino di studio e ricerca storica
Trento, 2011
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