Repubblica Serenissima

Magistratura senatoria

Serrata già Sopranumeraria

censori

(censori)

 

istituzione

competenze

dignità politica

bibliografia essenziale

 

Istituzione.

Ufficio composto sin dall'origine da tre magistrati, i Censori vennero istituiti in via provvisoria con un decreto approvato dal Mazor Consejo nel corso del 1517 e, una volta che essi ebbero completato il mandato, non ne vennero più eletti fino al 1521: dopo questa data i Censori vennero nuovamente designati e quindi resi di stabile e perpetua rielezione a partire dal 1524.

 


Competenze.

Compito principale era quello di prevenire e di reprimere qualsiasi tentativo di broglio che, in un modo o nell'altro, potesse essere escogitato per alterare il risultato finale delle procedure di elezione, avendo per questo scopo delegata la facoltà di avvalersi dell'inquisizione.

Grazie al grande prestigio che comportava l'essere scelto per sostenere questo ufficio, risultare eletto alla carica di Censore costituiva una meta ambita fra gli incarichi pubblici di medio livello, anche se non alla portata di tutti i candidati. Essa si voleva infatti assegnata di norma a coloro che più si erano distinti per il personale rigore nell'applicazione delle Parti regolatrici della lotta la broglio e per l'inflessibilità e l'integrità morale impiegata nell'osservarle.

Tratto abbastanza tipico delle magistrature veneziane, in aggiunta a questo importante incarico, l'ufficio aveva assegnata la competenza in altre, assai disparate, mansioni:

  • la repressione dei giochi e delle scommesse proibite (specie quelle riguardanti gli esiti di elezioni od il sesso dei nascituri);

  • controllare il giusto salario e la condotta tenuta dai servitori, in particolare la categoria dei turbolenti gondolieri de casada;

  • la repressione degli abusi commessi dai barcaroli nei traghetti pubblici;

  • la verifica dei titoli nobiliari esibiti ed il controllo sul lusso ostentato dai nobilomeni veneziani chiamati a reggere cariche pubbliche fuori di Venezia.

Più tardi, in seguito alla correzione che interessò le competenze del Consejo dei Diese nel corso del 1762, alcune Arti vetrarie, la cui sorveglianza era stata fino a questo momento competenza di questo Consiglio, furono d'ora in poi sottoposte al diretto controllo dei Censori, i quali però a loro volta chiesero ed ottennero dal Senato la nomina di uno stabile collega che, col titolo usuale di Aggionto e con pari dignità di carica, venne delegato a gestire questa nuova e delicata competenza.

Come visto all'inizio, i Censori, non vennero subito eletti direttamente dal Senato, questo è il motivo per cui la magistratura necessitò di vedersi ufficialmente accordato l'ingresso in questo consiglio il giorno 8 ottobre 1524 (cfr.: reg. Senato Terra c.141 e Capitolare del Pregadi I,1,4), quindi, come si sarà notato, lo stesso anno del suo inserimento tra gli organi di perpetua rielezione.

Oltre ai Censori attuali (cioè quelli in carica), ebbero concessa la facoltà di entrare in Senato anche quelli scaduti (i colleghi del mandato precedente), conservando tutti il pieno diritto di por parte (proporre nuove leggi) e di por ballotta (votare) nelle materie di loro competenza.

 


Dignità politica.

All'interno della struttura burocratica dello Stato, quest'ufficio aveva dignità di Magistratura senatoria (eleggibile cioè entro il numero dei soli senatori) ed il titolo di serrata già sopranumeraria.

 


 

Bibliografia essenziale.

A.S.V.                    : "Cartografia, disegni, miniature..." pag.143

FERRO                  : "Dizionario di diritto..." tomo III, pag.130

BESTA                  : "Il Senato veneziano" pag.165\170

ROMANIN           : "Storia documentata di..." tomo VIII, pag.237

 

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