Istituzione.
La magistratura dell'Inquisidor a le Arti venne istituita
per la prima volta dal Senato nel 1701, con il consueto carattere
di provvisorietà. Terminato il primo mandato, essa venne rieletta
nel
1751 e nuovamente nel 1762, ma questa volta con il titolo di Inquisidor sora la Razon
de le Arti, anche se in seguito la consuetudine lo abbreviò nel
solito Inquisidor a le Arti.
Competenze.
In
occasione della
prima elezione, nel 1701, con possibilità di riferire in Senato gli opportuni
suggerimenti ma avendone prima il parere positivo della
Conferenza alle Arti, l'Inquisidor ebbe assegnati
i seguenti incarichi:
-
potendo utilizzare il rito inquisitorio del Senato,
indagare sull'attività dell'Arte della seta (che pure era
sottoposta, in prima istanza, alla sorveglianza di una magistratura apposita),
onde perseguirne gli abusi, gli arbitri, le dissipazioni e gli
sprechi, comportamenti che poi causavano la scarsa contribuzione
dei relativi dazi alle casse pubbliche.
-
Accertare quali fossero
le cause dell'innalzamento dei prezzi di vendita dei viveri di
prima necessità,
nonchè la ragione dell'eccesso di merce che giaceva invenduta
nei magazzini.
Pochi mesi dopo il suo insediamento, sul secondo punto l'Inquisitore
aveva
individuato il nodo centrale del problema, informando
prontamente il Senato che le ragioni degli alti prezzi dei generi alimentari
erano causati dal poco rispetto con cui i commercianti
osservavano i calmieri, ossia i listini che indicavano i
prezzi obbligatori di vendita.
Repentinamente ricondotti i prezzi ai livelli stabiliti dallo
Stato, la magistratura decadde.
Nel 1751 un nuovo Inquisitore venne eletto per verificare che i prezzi
applicati sulle merci fossero uguali a quelli fissati come limite massimo dallo Stato, con
l'occasione gli venne concessa la facoltà di istruire processi e comminare
pene agli eventuali trasgressori.
Nel 1762 l'Inquisidor entrò in carica con l'ordine di
analizzare minutamente i passaggi del sistema utilizzato dalle
rispettive Arti per la produzione della lana e
della seta, controllando che non venisse meno la buona qualità del prodotto
finiti.
Tutti i regolamenti escogitati dai vari Inquisitorati, non
bastarono tuttavia a far ribassare stabilmente i prezzi al
consumo, sostenuti dall'avidità di guadagno dei venditori, e
nemmeno a risollevare le sorti economiche delle Arti; anzi, in
progresso di tempo, si venne anche ravvisando l'abusivo
accrescersi del già pesante aggravio costituito dai compensi
spettanti ai ministri serventi nelle diverse magistrature
di controllo del commercio, cosicchè venne dato ordine agli
Avogadori de Comun di inquisire e formare processi, in
collaborazione con l'Inquisitore il quale, dal canto suo, doveva
suggerire il metodo migliore per distinguere gli arbitrii dalle
somme dovute legalmente.
Oramai stabilmente rieletto, dal 1777 questo magistrato ebbe
anche delegata la facoltà d'incoraggiare e presiedere alla
fondazione di nuove fabbriche per la lavorazione del panno e
della seta da parte dei sudditi; anche provvedendo ad eliminare
gli impedimenti doganali interni ed adoperandosi per estendere
il più possibile le esportazioni.
Dignità politica.
All'interno della struttura burocratica dello Stato,
quest'ufficio aveva dignità di Magistratura senatoria
(eleggibile cioè entro il numero dei soli senatori) ed il titolo
di serrata già sopranumeraria.
Bibliografia essenziale.
FERRO : "Dizionario di
diritto..." tomo 1, pag.308 e 312
BESTA : "Il Senato
veneziano" pag.165\170
SANDI : "Principi di
storia..." Continuazione, vol.2, pag.451 segg.
ROMANIN : "Storia documentata
di..." tomo VIII, pag.248