Istituzione.
In
seguito ad un decreto approvato dal Senato nel corso del 1607,
si vollero istituiti in supporto alla magistratura dei
Provedadori sora Oro e Monete alcuni ulteriori colleghi, ai quali
venne concesso l'usuale titolo di Aggionti.
Rimane ancora incerta la possibilità che questi Aggionti venissero in seguito costantemente rieletti,
ciò anche in
relazione alla consuetudine veneziana di limitare, per
quanto possibile, il numero delle magistrature stabili,
preferendo invece di utilizzare di volta in volta commissioni
straordinarie che appunto decadevano non appena compiuto
l'incarico.
E'
tuttavia accertato che a partire dal 1687 la magistratura dei
Provedadori sora Oro e Monete ebbe assegnato nuovamente un
Aggionto, questa volta stabile e di perpetua rielezione,
al quale venne assegnato il
titolo di Inquisidor Aggionto sora Oro e Monete in
relazione alla possibilità di applicare il rito inquisitorio
del Senato nell'esercizio delle sue funzioni.
Competenze.
La
prima elezione del 1607 ebbe lo
scopo di sollevare l'ufficio dei Provveditori da una
parte dell'enorme mole di lavoro che ormai era giunta a quasi praticamente
immobilizzare l'attività della magistratura.
La
rielezione avvenuta nel 1687 vide una definizione assai più
puntuale delle responsabilità, corredate dall'assegnazione di
mansioni più specifiche, quali la repressione
degli abusi nel conio di monete dal metallo impuro e sulla
falsificazione dei pesi e dei bilancini destinati alla
compravendita di metalli preziosi; e per perseguire i rei venne
ad esso assegnata anche la facoltà di inquisizione.
Dignità politica.
All'interno della struttura burocratica dello Stato,
quest'ufficio aveva dignità di Magistratura senatoria
(eleggibile cioè entro il numero dei soli senatori) ed il titolo
di serrata già sopranumeraria.
Bibliografia essenziale.
BESTA : "Il Senato
Veneziano" pag. 165\170
SANDI : "Principi di
storia..." P.III^, vol.II, pag.846 segg.