Le
origini della magistratura.
La
carica di Avogador de Comun è
generalmente considerata come una delle figure
costituzionali tra le più prestigiose e preminenti della
Repubblica.
Tale considerazione nasce soprattutto dalla qualità delle competenze assegnate a questo
ufficio, che lo collocavano nell’insolito ruolo di
trait d'union tra il ristretto numero degli organi
dello Stato destinati a stabilire le direttive politiche,
e l'insieme del vasto apparato burocratico chiamato ad
impegnarsi quotidianamente perché quelle stesse direttive
trovassero la loro pratica attuazione.
All’interno di questa importante magistratura, infatti, le
specifiche caratteristiche del pianificare e quella
dell'eseguire generarono una singolare figura
istituzionale avente una naturale vocazione ad intersecare
spesso una funzione con l'altra. Infatti, se forti ed
importanti furono i legami intrattenuti con l'ambito
costituzionale, non da meno erano le caratteristiche
schiettamente amministrative, attribuzioni tipiche di un
organo esecutivo.
Istituita
inizialmente con ben altri scopi e finalità rispetto a
quelli che in seguito ne caratterizzarono così fortemente
la fisionomia, questa magistratura conobbe con il passare
del tempo un vistoso aumento della sua importanza
all’interno della struttura costituzionale dello Stato.
Dall’iniziale
impostazione di ufficio fiscale,
attraverso sviluppi successivi l'ufficio arrivò alfine a
caratterizzarsi per le funzioni di una vera e propria
procura generale della Repubblica, competenza che in
seguito venne ancora maggiormente ampliandosi, fino a
comprendere il ruolo di pubblico ministero nell'ambito
dell'amministrazione della giustizia penale. Nel campo
della giustizia civile, tale attribuzione venne invece ad
essa definitivamente sottratta con l'istituzione degli
Auditori alle Sentenze.
Al
culmine della propria evoluzione, ne sortì una
magistratura universalmente riconosciuta quale massima
tutrice del pubblico interesse, i cui membri erano
chiamati ad applicare ed a far rispettare, senza riguardo
alcuno, le leggi della Repubblica.
Nell'espletamento
del
loro
mandato gli Avogadori erano
investiti della facoltà di poter esercitare l'inquisizione
sulla legittimità di tutte le Parti (leggi), delle
terminazioni (atti amministrativi) e degli
spazzi (sentenze), emessi da qualunque consiglio come
da qualsiasi magistratura dello Stato. Su qualsiasi atto
in cui ravvisassero la benchè minima irregolarità
giuridica od incompatibilità costituzionale essi
intervenivano con l'intromissione, cioè sospendendo
immediatamente gli effetti e chiedendone una seconda
conferma (per una Parte) o trasmettendo gli atti al
Consiglio superiore per l'appello (sentenza).
La
data esatta dell’istituzione degli
Avogadori ancora non è nota con chiarezza, il
Michiel, nelle annotazioni da lui apportate alla cronaca
del Dandolo (col.308
p.XXXIX nota)
segnala che essa venne creata sotto il regno del Dose
Sebastiano Ziani (1172 ‑ 1178) ed in verità la maggior
parte delle ricognizioni compiute nel corso delle varie
epoche dagli storici, confermano che in quei tempi
iniziarono ad essere nominati i primi Avocatores.
Eletti dal Mazor Consejo sin dalla loro prima
istituzione e fino alla fine della Repubblica, nel numero
di tre, con la formazione di quattro Mani di Lezionari
(commissioni d'elettori) alle quali era obbligo associare
anche la presenza dello scrutinio (candidato) del
Senato.
Fin dal 1280, si ha notizia che questi alti ufficiali
dello Stato avessero accordato il permesso di partecipare
ai lavori di tutte le assemblee politiche; anzi, ad
evitare che concluso il loro mandato venissero a mancare le preziose competenze maturate dai
singoli, una Parte del 1493 disciplinò che agli
Avogadori appena scaduti
dalla carica fosse conservato l'ingresso in Senato.
Nel
corso degli anni seguenti, tale importante privilegio
venne a tratti alterni prima concesso e poi revocato,
ampliato e ristretto nella sua effettiva durata, fino a
quando la consuetudine stabilì che l'aggregazione doveva
senz’altro intendersi scaduta il giorno di San Michele (il
29 settembre, poiché in questa data si tenevano i rinnovi
dei più importanti consigli pubblici. ).
L'importanza delle funzioni assegnate all’ufficio, unita
alla necessità di dotare i suoi componenti della massima
flessibilità e rapidità d’azione, furono le ragioni
principali che assicurarono agli
Avogadori la possibilità, unica nel suo genere, di
esercitare l'incarico in modo indipendente l’uno
dall'altro, senza cioè la necessità di doversi riunire in Collegio per assumere
qualunque decisione, obbligo normalmente previsto dalla
legge in funzione di garanzia e ponderatezza. Ogni Avogador
dunque
riassumeva in sè le funzioni della magistratura alla
quale apparteneva.
A
conclusione
di
questa breve introduzione, si sottolinea che il compito di
severo controllore dell'operato degli organi di Governo
venne ulteriormente accentuandosi nel corso del secolo
XIV, quando cioè l’Avogaria de Comun
assunse ufficialmente la veste di pubblico ministero nei
processi intentati contro membri del Mazor Consejo, avendo
in ciò riconosciuto il diritto di istruttoria ed il dovere
di placitare pubblicamente il sospetto colpevole.