Le limitazioni alla libertà personale.
Come
le analoghe
restrizioni che erano previste nei
confronti dei Consiglieri ducali,
dei Consiglieri dei Diese e di
altri importanti magistrati, anche i
Savi della Consulta non
andavano esenti da alcune ferree limitazioni
che la legge loro imponeva sia in riguardo alla
libertà personale che rispetto all'esercizio
di alcune attività sociali.
In particolare, ai Savi era vietato
esercitare il commercio di biade e di
cavalli con lo Stato; divieto assoluto di intrattenere
rapporti di qualunque tipo con forestieri;
vietato esibire fuori dalla loro sede
naturale i documenti pubblici o
scritture di qualsiasi genere; divieto di
concedere udienza privata in casa propria a
qualsivoglia persona.
Per nessun motivo i Savi potevano farsi
vedere in pubblico senza indossare la
veste del colore che era prescritto per il loro
ufficio.