Origine
del titolo "Pregadi".
Il
nucleo originario dell'assemblea, composto dai 60 membri
che vennero eletti con questo scopo dal Mazor Consejo,
ebbe assegnato il titolo di
Consejo dei Pregadi ed anche più tardi, quando ad
esso venne affiancata una Zonta,
nei documenti pubblici in sede deliberativa si continuò
ancora per lungo tempo ad usare ufficialmente il termine
di Consejo dei Pregadi e la Zonta.
Tuttavia, poichè tanto i membri appartenenti al gruppo
dei Pregadi che quelli
appartenenti alla Zonta
godevano di uguali diritti e degli stessi doveri, ben
presto la distinzione ebbe gradatamente ad attenuarsi,
fino ad arrivare alla sua completa rimozione nel momento
in cui la consuetudine, sotto l'influenza della cultura
classica, come già vedemmo, mutò il titolo da
Pregadi in quello di
Senato.
Per
quanto più propriamente attiene invece al significato
del sostantivo Pregadi,
l’accezione che più comunemente viene indicata è quella
indicata dal contemporaneo autore dei Diarii, il
famoso Marin Sanudo, secondo il quale tale termine
derivava dal fatto che la Signoria soleva inviare
presso le abitazioni dei senatori i propri
comandadori (messi) per pregare ciascuno di
recarsi a palazzo affinché consigliasse sulle
deliberazioni da assumere. Ad ogni portone che veniva
battuto, la formula di rito che gl'inviati pronunciavano
era: Pregadi per la Terra ! (dove col termine
Terra anticamente s'intendeva propriamente la città
di Venezia in quanto Stato).
Il Cappelletti invece, nella sua Relazione Storica
sulle Magistrature Venete propone una diversa
interpretazione, sostenendo che il termine
Pregadi, ossia
Pregati, derivi
direttamente dalla cultura giuridica romana, ciò per il
fatto che non solo era effettivamente di derivazione
latina il titolo, cioè Consilium Rogatorum, ma
anche perchè proprio gli antichi romani solevano
indicare con la frase rogare sententiam il
momento nel quale, in Senato,
ogni membro era chiamato ad esporre la propria opinione.
Alla
luce di quanto sin'ora esposto, è forse possibile
sollevare qualche dubbio sull'interpretazione data dal
Sanudo alla formula Pregadi per la Terra !, che
probabilmente voleva indicare non tanto un invito
facoltativo di recarsi a palazzo, ma più un promemoria,
cerimonioso come era d'uso nell'epoca, per far sì che
non si disertasse l'imminente riunione.
L'invito esplicito fatto ai senatori affinché
...venissero a consejar la Terra... (sono le parole
usate dal Sanudo) ha proprio tutte le caratteristiche di
una mera formula cerimoniosa, anche perché è difficile
supporre che la Signoria si piegasse a pregare un
senatore ad intervenire alle sedute del consiglio, non
fosse altro per la semplice ragione che l’espletamento
della carica venne sempre considerata obbligatoria,
senza deroga alcuna, e coloro che avrebbero dovuto
pregare i senatori ad intervenire alle riunioni (cioè i
Consiglieri ducali ed il Dose), formavano
in realtà l’organo che aveva delegate dal Mazor
Consejo le funzioni di supremo controllore affinché
tutte le assemblee si radunassero con la necessaria
continuità ed anzi, l'assenza ingiustificata di un
qualunque magistrato, oltre che pubblicamente rilevata e
deplorata, quale dimostrazione di scarso interesse verso
la vita politica e quindi verso i supremi interessi
della Patria, aveva anche come conseguenza l'obbligo del
pagamento di una pena pecuniaria.
In conclusione, i senatori erano probabilmente
pregadi di portarsi a palazzo per consejar la
Terra, ma nello stesso tempo essi di certo non
ignoravano per niente che una loro eventuale assenza
ingiustificata non sarebbe stata minimamente tollerata.