La
convocazione e la presidenza dei lavori.
La
Quarantia teneva le
riduzioni in un'apposita sala situata al secondo piano
del Palazzo Ducale.
Collegio
fra i più prestigiosi per gli alti incarichi ad esso
affidati, le funzioni di presidenza e di coordinamento
della sua attività si vollero affidate ad un apposito
ufficio detto semplicemente dei
tre Capi, al quale
accedevano, a rotazione e ad esclusione, tutti i quaranta
giudici, scelti direttamente dai loro colleghi.
Questa completa autosufficienza della
Quarantia relegò per un lungo
periodo di tempo il Minor Consejo al poco consono
ruolo di semplice spettatore dei lavori di questo
Collegio. Nonostante la sua presenza fosse indispensabile
per la validità delle sedute, il massimo ufficio di
presidenza aveva infatti il diritto di assistere al
dibattimento delle cause ed alle discussioni tecniche ma
in modo del tutto passivo.
Tale stato di fatto si configurava in palese contrasto con
il ruolo affidato al Minor Consejo, che invece
doveva poter svolgere il proprio compito all’interno di
qualunque consiglio della Repubblica. La presa d'atto in
merito allo stridente contrasto fra l'autonomia del
tribunale e la sostanziale inanità nella quale si trovava
confinato il Minor Consejo costituirà l'inizio
della lenta eclissi delle fortune politiche della
Quarantia.
Come questa contraddizione fu affrontata e risolta è noto:
facendo ricorso alla prudenza ed alla consueta lentezza
nell'agire, il sistema avviò la normalizzazione
affidandosi in questo caso alla pratica della
consuetudine, che portò ad inglobare entro il Minor
Consejo, senza strappi e senza traumi, l’ufficio di
presidenza dei tre Capi.
L'esasperante lentezza con cui venne messa in atto questa
trasformazione costituzionale fu nella pratica quotidiana
così indolore che, alla conclusione del processo, una
Parte che sancisca ufficialmente l’avvenuta fusione
tra i due uffici non è stata ancora rintracciata.
Compiuto il mutamento, i tre Capi,
pur continuando sempre ad essere designati dalla
Quarantia, si trovarono
talmente assorbiti negli impegni e nelle funzioni
derivanti dal nuovo incarico che, dal momento in cui
venivano eletti, per l'intero mandato perdevano quasi ogni
contatto con il Collegio di provenienza.
Non riuscendo perciò materialmente i
tre Capi ad esercitare con la dovuta continuità
anche le loro funzioni di presidenza, il sistema si avvide
del pericolo che un Collegio così importante rimanesse
senza guida oppure, ipotesi assai più grave, del tutto
inoperoso. Per ovviare a questa intollerabile disfunzione,
venne allora istituita un’apposita commissione, eletta dal
corpo del Minor Consejo ed i cui tre membri, con il
titolo di Consiglieri Inferiori, automaticamente
rilevavano il posto dei tre Capi,
assumendone in toto le attribuzioni dell'ufficio.