La sarìa curiosa ...

i do proverbi

SESTIER DE

 CANAREGIO

Di questa curiosità oggi non rimane che la memoria, sopravvivendone la morale solamente nel pettegolezzo, conversazione intesa ora ad occuparsi di argomenti frivoli, ora a divulgare i fatti altrui, meglio conosciuta in città come la ciàcola.

 i do proverbi  sono infatti rimasti vittime delle dissennate demolizioni attuate nel corso dell'800, quando appunto anche l'antica casetta che si affacciava in calle larga dei proverbi e sulle cui cornici di pietra d'Istria delle finestre al piano terra stavano scolpiti i motti, venne rasa al suolo nel 1840.

Su  i do proverbi  il Tassini (Curiosità Veneziane, VENEZIA, 1886, pag. 438) si dilunga con dovizia di particolari nella descrizione:

"Calle larga dei proverbi ai SS. Apostoli. S'intitola da due proverbi, che si leggevano intorno alle cornici di due balconi inferiori d'una casa, atterrata nel 1840, e poscia con altra sostituita. Il primo era così concepito: CHI SEMINA SPINE NON VADA DESCALZO (Chi semina spine poi non cammini a piedi nudi); ed il secondo: DI DE TI, E POI DI ME DIRAI (Prima rifletti su te stesso e poi parla sul mio conto)".

Il Lorenzetti invece, non ne parla ma preferisce concentrarsi invece sulla descrizione di una grata in pietra d'Istria, scolpita a traforo, che però, ai nostri giorni, è stata rimossa dalla sua originaria posizione in calle larga per qualche ignota destinazione, che anche se oscura non riesce difficile da immaginare.

 

CONTRADA

SS. APOSTOLI

CALLE LARGA

DEI PROVERBI

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