nizioleti

calle de l'Oca

SESTIER DE

 CANAREGIO

 

La calle de l'Oca, di cui un tratto è sottoposto alla Contrada Santa Sofia e un tratto, appunto, alla Contrada Santi Apostoli, ebbe assegnato il nome dalla presenza di una bottega da frutariol (fruttivendolo) all'insegna dell'Oca e pare anche che per qualche periodo le due voci convivessero.

Si legge infatti nella Condizione del 1582 che un certo Giulio Negri possedeva due casette con due botteghe in Contrada Santi Apostoli e precisamente in calle del frutariol dell'Oca; mentre invece in occasione della Redecima del 1661 tale Antonio Verdi notificò di possedere una "casa a Santa Sofia, in calle dell'Oca, con una bottega di sotto da frutariol, all'insegna dell'Oca". Questa casa e bottega di Antonio Verdi erano situate appunto all'ingresso della calle del Verde, confluente alla calle dell'Oca, e precisamente nel punto di confine fra la Contrada di Santa Sofia e quella dei Santi Apostoli.

Ai tempi della Repubblica, in calle de l'Oca funzionò un piccolo teatro, dove però non si cantarono che sei opere e poi venne chiuso.

Il 2 settembre 1871, aperta dapprima fino alla Ca' d'Oro la spropositata via Vittorio Emanuele re d'Italia (che i veneziani chiameranno sempre e chiamano tuttora strada nova), ultimata nell'anno seguente arrivando fino alla chiesa di San Felise, la calle dell'Oca perse completamente la sua antica funzione di collegamento, che al tempo ne faceva un transito praticamente obbligato, testimone ne sono le numerose botteghe che oggi, malinconicamente chiuse, si affacciano lungo il suo percorso.

 

Riferimenti:

niz.apostoli.05   va par le fodre
'vanti

CONTRADA

SANTI APOSTOLI

ti xe un forastier inluminà ?

va a la strica dei

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