la mariegola |
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Nel 1276 inizia la mariegola dei barbieri, che hanno in questo tempo la loro sede presso la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. Nel 1465 il Consiglio dei Dieci permette che la schola sposti la sua sede nella chiesa dei Servi, poichè la loro antica sede in chiesa dei Santi Filippo e Giacomo era diventata oramai insufficiente per l'Arte, che dato l'alto numero di iscritti non riusciva più a seppellire i confratelli nelle arche. Viene stretto un accordo con i padri serviti in base al quale la schola avrà assegnato l'altare posto fra quello del Santissimo e quello di San Nicolò, avrà anche quattro arche, due verso la porta del convento e due nel chiostro. Nelle feste di San Luca (18 ottobre) e di Sant'Andrea (30 novembre) la schola potrà tenere i suoi Capitoli nel refettorio estivo. Avranno assegnata anche un'area sulla quale costruire, per il momento in legno, il loro albergo. Nel 1468 nuovi accordi vengono stipulati fra la schola e i padri serviti, si conferma il precedente, con possibilità ora per la schola di costruire in muratura la propria sede, che sorgerà in campo dei Servi (toponimo oggi scomparso), sull'angolo del rio dei Servi, quasi davanti all'ingresso della chiesa. Avrà inoltre assegnato l'altare di San Marco "a man destra entrando dalla porta di ponente", che sarà intitolato ai loro protettori, con pala nella quale la Madonna avrà da un lato Luca e Andrea e dall'altro Cosma e Damiano. Nel 1490 nuovi aggiustamenti vengono portati agli accordi: i Capitoli si terranno in sacrestia, non più in refettorio; nei locali della schola non si potrà dar ricovero a nessun fuggitivo. Nel 1619, per la custodia della croce d'argento e della mariegola, viene acquistato uno "scrigno di ferro". Nel 1662 il Capitolo riconosce ai religiosi la possibilità di proseguire con i lavori da essi avviati; sarà costruita una nuova arca per la schola in mezzo alla chiesa, dirimpetto l'altare. Nel 1719 la schola concede ai religiosi di ricoprire con il selciato le sepolture nel chiostro, avendo in cambio quella che si trovava nella cappella di San Giovanni. Nel 1769 l'incendio che colpisce la chiesa dei Servi arriva a danneggiare in modo grave anche le strutture dell'edificio che ospita la schola, che vede in particolare completamente distrutto l'archivio. Ancora inagibile l'albergo, nel 1771 il Capitolo viene tenuto nella schola dei oresi, dove viene respinta la proposta di trasferire la schola in altra chiesa, avendo trattato anche con la stessa schola dei oresi dove avevano già tenuto il Capitolo generale nel 1730. Nel 1772 viene deciso definitivamente di restare ai Servi e di porre mano al restauro dell'edificio della schola che giaceva ancora diroccato.
Caduta la Repubblica, soppressa la schola nel 1806 in conseguenza degli editti napoleonici, l'edificio (indicato nelle stampe antiche) venne demolito quasi completamente, non rimanendone oggi che il pallido ricordo rappresentato dai bassi tratti degli antichi muri perimetrali. Le vandaliche distruzioni dell'800 porteranno anche alla demolizione della chiesa dei Servi ed alla "privatizzazione" della fondamenta pubblica che fungeva da sagrato. |
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