La sarìa curiosa ... |
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A far da sfondo al campiello Santa Maria Nova, sorge Ca' Bembo-Boldù sulla cui facciata si individua con facilità un'elaborata nicchia in bianca pietra d'Istria con al centro una enigmatica statua di quello che, a prima vista, sembrerebbe apparire come un vecchio con una lunga barba ed il corpo completamente coperto di peluria. Ecco la curiosità de el vecio pien de peo (il vecchio tutto peloso). Fu il nobilomo Gianmatteo Bembo a commissionare la realizzazione di questa plastica composizione, dettando pure personalmente l'epigrafe che si riesce meno facilmente a distinguere ai piedi della nicchia. Diverse le interpretazioni che si ritrovano: alcuni affermano che il vecchio rappresenti Saturno, oppure il Tempo, nell'atto di sostenere il disco del sole; altri invece ipotizzano un criptico riferimento all'alchimia, sia per la scelta della figura della persona anziana che per il dettaglio costituito dalla parte superiore della nicchia, chiaramente stilizzata a forma di una particolare conchiglia. Tale simbolo, che oltretutto sempre accompagna l'iconografia di San Giacomo, veniva anche usata dagli alchimisti quale distintivo di riconoscimento, simboleggiando la loro ricerca della conoscenza universale attraverso il disco solare cui la forma della conchiglia riporta. Da notare che al di sotto dell'iscrizione, tema che si affronta più avanti, è inserita in sequenza un'altra conchiglia e un bassorilievo che raffigura tre visi, dei quali quello posto in mezzo ricalca nuovamente le sembianze di un vecchio con una lunga barba. Il Tassini (Curiosità Veneziane, VENEZIA, 1886, pag. 438) ci informa in modo dettagliato sulla curiosità: "S. Maria Nova (Campo). (…) In Campo S. Maria Nova è scolpita sul prospetto d'un palazzo, già posseduto dalla patrizia famiglia Bembo, un'elegante nicchia di marmo, ove scorgesi collocato in piedi un vecchio peloso tutto, e con barba, nel quale si volle forse effigiare Saturno, oppure il Tempo. Egli tiene con ambe le mani due perni, a cui sta raccomandato il disco solare. Sotto la nicchia leggonsi le seguenti parole: Dum Volvitur Iste Iad. Asc. Iustinop. Ver. Salamis Creta Iovis Testes Erunt Actor. Pa. Io. Se. M.° Questa casa era abitata nel secolo XVI da G. Matteo Bembo, inventore del motto, o dell'impresa surriferita. Voleva con essa indicare che, finchè il sole girerà intorno ai poli, le città di Zara (Iadra), Cattaro (Ascrisium), Capodistria (Iustinopolis), Verona (Verona), Cipro (Salamis), e Creta, culla di Giove, (Creta Iovis) faranno testimonianza delle di lui azioni (Actorum). Le quattro ultime sigle sono poi i nomi di Paolo Iovio, o Giovio, e di Sebastiano Munstero, che nelle loro istorie avevano fatto menzione delle intraprese del Bembo. Vedi Cicogna (Iscrizioni III). (…)". Il Lorenzetti (Venezia e il suo estuario, TRIESTE, 1975, pag. 333) è di certo più sintetico ma conferma un elemento molto importante, quando riporta che il Bembo fosse un celebre dotto (quindi anche un possibile alchimista?): "(…) CAMPO S.TA MARIA NUOVA: (…) Palazzo Bembo-Boldù, archiac. (sec. XV): sulla facc., entro nicchia, figura virile barbuta, forse Saturno o il Tempo con un disco solare,scult. Postavi, sembra, nel '500 dal celebre dotto Giammateo Bembo. (…).
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