schola de devozion

schola de San Pasqual

schola del Santissimo Stellario

Union del Stellario co' el sufragio dei Morti de San Pasqual Baylon

SESTIER DE

 CASTELO

La mariegola, che è la medesima per le tre schole, inizia nel 1603, data in cui, secondo il parere dei Provedadori de Comun, fu fondato il sufragio de San Pasqual.

Nel 1624 l'immagine sacra del Beato Pasquale che si custodiva nella chiesa di San Martin, situata nella Contrada omonima, viene portata in solenne processione fino alla chiesa di San Francesco de la vigna. Vengono redatti i primi capitoli della mariegola.

Nel 1625 il Consejo dei Diese riconosce ed approva la costituzione della schola; nel 1627 i Provedadori de Comun approvano il contenuto dei capitoli della mariegola.

Nel 1628, dopo l'Erezione Canonica, la schola ottiene l’aggregazione a quella delle Stimmate in Roma, davanti alla quale si era presentata come confraternita delle Stimmate sotto il vessillo del beato Pasqual. Lo stesso anno il Patriarca di Venezia approva formalmente l'aggregazione.

Nel 1640 avviene la canonizzazione di Pasquale Baylon, e la confraternita si pone immediatamente sotto la protezione del nuovo Santo.

Nel 1663 la schola de San Pasqual, con il titolo di sufragio, celebra le sue messe sull'altare dello Stellario.

Nel 1664 viene decisa la spesa di 50 ducati allo scopo di opporsi al tentativo di costituzione di una schola di nome uguale presso la chiesa di San Moisé, nella Contrada omonima.

Nel 1665 il Consejo dei Diese concede ai confratelli l'uso della cappa nei funerali, dove essi potranno precedere il cataletto ad imitazione di come usa fare il sufragio dei morti de San Domenego de Castelo. Utilizzando la stessa cappa, potranno anche partecipare alle esposizioni e alle processioni del Santissimo.

Nel 1667 il Capitolo della chiesa di San Moisé accetta la convenzione della schola de San Pasqual e della schola de le Stimmate.

Nel 1669 viene notificata una severa ammonizione del Consejo dei Diese perchè cessino immediatamente le beghe tra la schola de San Pasqual e la schola del Stellario, suggerendo anzi che le due schole si riuniscano in una sola. Nel 1670 il Consejo dei Diese vede accolto il proprio indirizzo ed approva che i guardiani delle due schole redigano una nuova mariegola, che sarà pronta dopo poche settimane composta da 62 articoli, nei quali sono disciplinate le consuete disposizioni in merito alle cariche elettive, al versamento della benintrada (iscrizione), recita delle preghiere, obbligo dell'iscrizione al "cordon de San Francesco" e di portarlo sempre. Particolare attenzione è posta alla descrizione del vestiario: la cappa, il cingolo, la corona con la croce di legno, l'insegna "de le stimmate a destra e di San Pasqual a sinistra", sul cappuccio una "morte", a piedi scalzi oppure, con licenza dei superiori, "pianelle senza tacco, tonde, alla apostolica". Nelle esposizioni del Santissimo i confratelli faranno turni di un'ora, scalzi, pregando "per la conservation de la republica" e per i defunti.

Nel 1673 i Provedadori de Comun approvano il progetto presentato da questa schola  (ora chiamata de le stimmate sòto el vessillo de San Pasqual) che, avendo raggiunto un numero molto alto di iscritti, ha necessità di costruire un proprio albergo, in un terreno libero posto vicino alla chiesa, dalla parte del cimitero, e il cui prospetto guarderà "l'abitazione del Nunzio". Il progetto dell'edificio viene affidato a Gerolamo Viviani che lo realizza in eleganti forme seicentesche, ancora oggi visibile sul lato est di campo de la Confraternita. In buon numero erano le tele che arredavano l'interno, tra le quali se ne ricordano alcune di artisti come il Longhi e altre della bottega del Tiziano. Nella sala a pianterreno quattro colonne di marmo scandiscono lo spazio sino all'altare. All'esterno, entro una nicchia posta al centro della facciata, vi è la statua del Beato Pasquale e centralmente incisa la scritta :

 

CONFRATERNITA DELLE SACRE STIMMATE

 

Agli angoli dell’edificio, sulla pietra d’Istria è raffigurato il simbolo della schola: le mani stimmatizzate, incrociate ed inserite in un cerchio formato da rovi di spine.

Oltre il cavalcavia, in campiello de la chiesa, si trova collocato l'abate che reggeva lo stendardo della schola, dove al di sopra di un bassorilievo a forma di teschio ed il simbolo della confraternita si osserva la scritta:

 

1686 DELLA CONFRATERNITA DELLE SACRE STIMMATE A SUFFRAGIO DEI MORTI

 

Nel 1677 il Consejo dei Diese approva la richiesta che la schola, aggregata all'Arciconfraternita delle Sacre Stimmate di Roma, possa usare le cappe della stessa, mettendo i segnali in uso in quella città.

Nel 1682 viene stabilito che i confratelli abbiano ad intervenire alle esposizioni e alle processioni del Santissimo potendo scegliere fra la cappa, o l’ "habito di sacco" della fraternità.

Nel 1700 tale Carlo Merlo con suo testamento dispone che il sufragio sia erede di un dipinto in tavola del Bellini "Madonna con il Bambino in braccio" e di un quadro grande del Palma "con 7 figure". Questi dipinti stavano collocati "sulle scale dell'oratorio".

Nel 1772 viene stabilito che i confratelli possono portarsi (assieme ai membri delle schole del Santo Nome de Dio e di San Francesco) all'adorazione del Santissimo presso la chiesa di San Piero de Castelo in Contrada San Piero de Castelo, ma senza pompe e limitandosi solo alla preghiera.

Dopo la caduta della Repubblica (1797), la schola sopravvisse alla prima "ondata" di soppressioni attuate con i decreti napoleonici del 1807. In seguito, pur se formalmente soppressa dopo il 1815, nel 1937 essa era ancora fiorente e partecipata.

Oggi la sua antica sede, passata nella proprietà della chiesa di San Francesco de la vigna, è ora utilizzata dalla Associazione Internazionale Cavalieri di San Marco.

 


 

la facciata della Scuola

 

la facciata della Scuola

 

la statua di San Pasquale

 

il simbolo della Scuola

 

l'abate della Scuola

 

CONTRADA

S. GIUSTINA

CAMPO DE LA CONFRATERNITA

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