la mariegola |
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Dopo che nel 1571 vengono stabilite le cariche che governeranno la schola, nel 1596 vengono diligentemente annotati in una lista tutti i nomi dei libreri i quali, iscrittisi all'Arte, si sono contestualmente impegnati ad osservare le disposizioni della mariegola. Nel febbraio del 1608 i Provedadori de Comun approvano il testo della mariegola, nel marzo dello stesso anno il Capitolo prende accordi con il rettore della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo che concede in uso alla schola il nuovo altare di Santa Giustina. Ai confratelli viene anche accordata la possibilità della costruzione di un'arca posizionata davanti alla porta secondaria che va in calle del Tedeum, fra l'altare di Santa Filomena e quello di San Isidoro. Ancora nell'agosto del 1608, viene chiarito da parte del Primicerio, che ha fatto costruire l'altare a proprie spese in favore della chiesa, che egli ne permette l'uso alla schola senza peraltro che questa possa avanzare in futuro alcun diritto sullo stesso. Anche la pala è stata preparata a spese del Primicerio, e raffigura Santa Giustina affiancata dai Santi Filippo e Giacomo. A suggello degli accordi sottoscritti arriva il 10 di settembre la diretta approvazione da parte dello stesso Dose, Leonardo Donà. Nel 1774 viene confermato che i libreri celebrano la festa della propria Patrona il 7 di ottobre (anniversario anche della vittoria della battaglia navale di Lepanto), giorno in cui peṛ alcuni compagni tengono chiuse le loro botteghe, ma altri invece preferiscono ugualmente lavorare. Nel 1769, per le riduzioni (riunioni) del Capitolo viene presa in affitto, con un contratto da rinnovarsi ogni cinque anni, i locali della schola del Suffragio dei Morti, collocata nelle immediate vicinanze della chiesa di San Mattio.
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