schola de devozion

schola e sovegno de San Bastian

SESTIER DE

 DORSODURO

Nel 1471 il Consejo dei Diese concede agli eremiti, che hanno costruito la chiesa di San Bastian, di poter fondare una confraternita dedicata al loro stesso Santo patrono perché "protegga la città contro la peste". Viene quindi redatta la mariegola, che contiene le usuali prescrizioni per i confratelli: aiuto ai poveri, la partecipazione alle messe "ordenade" e a quelle in suffragio dei defunti da parte del gastaldo con la sua banca.

Quello stesso anno la schola prende accordi con gli eremiti, ricevendo un'area posta nelle vicinanze della chiesa, lambita dal rio de San Basegio, potendo costruire liberamente la propria sede ma senza oltrepassare l'angolo della chiesa. Nel 1500 la schola provvede a costruire la riva lungo il rio in muratura.

Nel 1528 l'inventario dei beni della schola registra una "mariegola de veludo cremisin".

Nel 1572 viene fondato il sovegno e preparate le regole di accesso, queste sono approvate immediatamente dai Provedadori de Comun. Sarà il gastaldo della schola a gestire il sovegno, coadiuvato però da dodici iscritti al sovegno stesso.

Nel 1586 la schola concede agli eremiti di poter costruire, a loro spese, un vano sopra l'edificio della schola, che in quel momento si trova in ristrutturazione, avendo cura di rinforzare le fondamenta. L'anno seguente viene anche deciso di fare "doi belli balconi alla moderna de suso", come quelli che erano in opera "sora la piazzetta".

A partire dal 1590 il sovegno inizia ad avere dei problemi economici, verificandosi spesso sbilanci fra gli esborsi per le assistenze e i versamenti degli iscritti. Viene introdotto un aumento dei contributi e una più attenta valutazione delle richieste di assistenza.

Nel 1597 si decide di far costruire i "banchi de la schola da basso".

Nel 1627, su richiesta degli eremiti, i Provedadori de Comun dichiarano decaduta la schola ed eccezionalmente incaricano il priore del convento a radunare il Capitolo general per arrivare ad una nuova elezione. Nel 1640 la schola è rifiorita, ma nel 1657 tende nuovamente ad affievolirsi e finalmente nel 1754 gli iscritti sono ridotti a 38.

Nel 1759 la schola è ormai praticamente abbandonata: al capitolo general si presentano solamente due confratelli; il guardian informa della cosa i Provedadori de Comun e consegna loro le chiavi della schola. Questi avviano le pratiche di soppressione e l'anno seguente ne ordinano la chiusura affidando gli argenti alla custodia della schola del Santissimo della vicina chiesa dell'Anzolo Rafael, mentre agli eremiti viene assegnato l'immobile e contemporaneamente ingiunto di tenere aperti i locali il 20 gennaio, giorno della festa del Santo.

 

Dopo la caduta della Repubblica, soppresso il convento a seguito dei decreti napoleonici del 1807, dopo varie peripezie l'edificio della schola e tutto il complesso conventuale è oggi destinato ad accogliere le aule dell'Università.

Sulla parete vicino all'entrata all'ex monastero, è murato un altorilievo raffigurante San Sebastiano a figura intera in edicola a nicchia, secolo XVI-XVII, con l'iscrizione SCOLA DE SAN SEBASTIAN.

 


 

bassorilievo di S. Sebastiano

 

CONTRADA

ANZOLO RAFAEL

CAMPAZZO

S. BASTIAN

 

<< va indrìo

ti xe un forastier inluminà ?

va a la strìca de tute le

schole de devozion

de'l Sestier de Dorsoduro

 

par saverghene de più ...

 

GASTONE VIO "Le Scuole Piccole nella Venezia dei Dogi", Vicenza 2004

 

PIERO PAZZI "Lo stradario di Venezia", Venezia 2001