schole grandi

schola granda dei Carmini

SESTIER DE

 DORSODURO

La Confraternita dei Carmini entrò a far parte del ristretto numero delle schole grandi della città solo nel 1767, divenendo così la settima, per ordine di tempo, e passando sotto il diretto controllo della magistratura del Consejo dei Diese.

L'edificio che ospitava la schola, di forme classicheggianti, venne eretto nella seconda metà del '600 dal Longhena il quale in seguito, fra il 1668 e il 1670, attese anche alla costruzione delle due facciate. Quella orientata verso est, la principale, e quella verso sud che guarda il campo dei carmini.

La scelta architettonica dello uno spigolo vivo fra le due facciate, così "ostilmente" contrapposto all'edificio dalla chiesa omonima, è stata oggetto di discussione, costituendo in sé un esempio unico se confrontato con gli altri edifici di questo tipo esistenti in città, i quali infatti o formano un angolo con la chiesa oppure stanno collocati di fronte. Va detto che l'abate (il pilone reggistendardo) è però collocato nel campo della chiesa e che probabilmente la facciata principale è stata innalzata dove si trova perchè, con tocco scenografico, essa risulta così ben visibile da campo Santa Margarita, considerato forse più di "rappresentanza".

Preziosamente decorato l'interno della schola, dove nel corso del 1739 G.B. Tiepolo si dedicò alla realizzazione delle nove tele che ancora oggi adornano il soffitto della sala Capitolare, incarico che l'abile artista portò a termine nel 1744. Tale fu l'entusiasmo che si sollevò fra i confratelli alla vista dei dipinti che il celebre pittore, con voto unanime, fu tosto nominato confratello.

Come detto,  quasi all'imboccatura della breve calle de le scuole, che separa la chiesa dalla schola, si trova l'abate, realizzato in bianca pietra d'Istria e di semplice fattura. Sul lato frontale esso riporta incisa la parola CONFRATERNITA e al di sotto le iniziali della schola granda: ossia S M C. (Scuola della Madonna del Carmine). L'asta in legno, dipinta nel caratteristico colore rosso, completa la composizione.

Caduta la Repubblica, per effetto dei decreti napoleonici del 1807, la Confraternita venne soppressa e la schola fu avocata al Demanio che la tenne inutilizzata per lungo tempo. Fu solo per il merito di un gruppo di privati cittadini veneziani se l'edificio venne recuperato ed in seguito riaperto alla città e ai suoi ospiti.

 


 

 

la facciata principale da Campo S. Margarita

 

 

la facciata principale dalla Calle de le Schole

 

 

la facciata laterale

 

l'abate

 

CONTRADA

S. MARGARITA

CALLE

DE LE SCUOLE

va in Contrada

va a le schole grandi