schole grandi

schola granda de San Rocco

SESTIER DE

 S. POLO

Non nuovo ad esperienze di questo genere, nel corso del 1478 il Governo della Repubblica osservò la fondazione in città di una nuova Confraternita dei "battuti", che si pose sotto la protezione di San Rocco.

Nel 1489 la Confraternita venne dichiarata dallo Stato schola granda, essendo perciò la quinta per ordine di tempo, e questo prestigioso riconoscimento le venne accordato grazie all'ampio numero di confratelli, alle benemerenze acquisite nel soccorrere il popolo nelle calamità e per l'insigne reliquia del corpo di San Rocco, che custodiva dal 1485.

Stretti immediatamente accordi con i francescani della chiesa dei Frari, la Confraternita eresse dapprima la bella chiesa di San Rocco e, a formare angolo sul fianco destro del piccolo campo san rocco, seguì il completamento della modesta sede della schola, detta poi schola vechia o anche scholetta. Di impronta rinascimentale, ancora oggi essa è visibile assieme al monumentale portone d'ingresso laterale dall'elaborata lunetta.

La Confraternita de San Rocco, divenuta in breve sicuramente la più ricca fra tutte le schole grandi della Venezia cinquecentesca, non poteva certo rimanere racchiusa a lungo entro le mura dell'angusta scholetta ed infatti nel corso del 1515 fu posta la prima pietra del grandioso edificio per la costruzione della nuova schola, la cui realizzazione si protrasse per oltre un cinquantennio.

Il Bon ne disegnò il modello e diresse i lavori fino al 1524, impostando le fondazioni nonchè completando la facciata fino al piano terra e il portico laterale, quando improvvisamente decise di abbandonare l'incarico ricevuto a causa dei forti contrasti nel frattempo intervenuti con i confratelli. Subentrò allora nel 1527 l'Abbondi, detto lo Scarpagnino, che completò l'interno (lo scalone e la decorazione plastica) e quindi passò a mettere mano alla facciata, nella quale fu innestata la parte superiore ed inquadrato l'intero prospetto entro un partito di colonne lesenate. Sul capitello d'angolo, a segnare l'inizio di questi nuovi lavori, sta incisa la data 1535. Nel 1549 però lo Scarpagnino passava a miglior vita, sicchè i lavori di rifinitura e di ultimazione vennero affidati questa volta alla direzione del Dei Grigi, che arrivò alla conclusione del manufatto nel 1560.

Giustamente famoso il suo interno per il superbo ciclo di pitture del Tintoretto, la sala terrena e quelle superiori custodiscono la trentina di tele che il terribile maestro venne realizzando tra il 1564 e il 1588. Dal punto di vista artistico, la schola può benissimo definirsi per Venezia ciò che la Cappella Sisitina rappresenta per Roma. Già confratello della schola, Tintoretto venne in seguito chiamato anche a comporre la banca ed il documento con la sua firma originale si conserva ancora nel registro delle deliberazioni.

Sul lato sinistro della facciata della schola, non manca la presenza dell'abate (pilone reggistendardo) in pietra d'Istria, scolpito sul tronco da riquadri con lesene, sul coronamento superiore è riportato il simbolo della schola, costituito dalle iniziali del Santo: S R, divise al centro dalla picca. La presenza dell'asta in legno portabandiera dipinta nel caratteristico colore rosso completa la composizione.

 

Per la festa del Santo patrono (16 agosto) il campo San Rocco viene ancora oggi puntualmente abbellito dal tendon del Dose, (tenda del Doge) che per antichissima tradizione veniva innalzato in occasione della visita annuale portata dalla Signoria alla schola granda per venerare il compatrono della città.

 

Caduta la Repubblica, per effetto dei decreti napoleonici, la Confraternita venne soppressa nel 1806 e la schola chiusa e posta in disuso. Tuttavia, grazie alla sagacia e all''intraprendenza dei confratelli, tutto l'ingente patrimonio artistico della schola granda venne abilmente sottratto dalle mani rapaci dei Francesi e posto in salvo. Oggi la Confraternita, non più laica, è riconosciuta quale Arciconfraternita religiosa e continua a gestire l'edificio della schola, che riaperto nuovamente alla città e godendo ancora oggi degli antichi splendori, perpetua la memoria delle antiche schole grandi veneziane.

 


 

la scholetta

 

la porta d'entrata laterale alla scholetta

la facciata principale della scuola

la facciata posteriore della scuola

l'abate

CONTRADA

S. PANTALON

CAMPO

S. ROCCO

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