la mariegola

schola del tragheto de la Carità

SESTIER DE

 DORSODURO

Lo stazio era situato alla confluenza del rio de la Carità con il Canalazzo, dove oggi è ancora visibile, dopo essere stato trasformato in rio terà, una piccola rientranza a segnare il sedime dell'antico rio.

Nel 1516 i compagni chiedono la riduzione la riduzione delle 37 libertà assegnate al tragheto, così che aumentino i guadagni e sia possibile per loro sbarcare il lunario decentemente.

Nel 1732 il tragheto viene unito a quello di San Vidal, situato di fronte. Viene anche deciso che sarà comminata a chi bestemmia una penalità di una libbra di cera, a favore della "Madonna del nostro capitèlo". Chi ha il primo turno di lavoro deve "tor l'ogio per la nostra Madona". L'ultima barca ricordi invece di riservare un trattamento tariffario preferenziale ai cappuccini e ai domenicani delle Zattere.

Nel 1744 crolla improvvisamente il campanile della chiesa della Carità, che solleva a tal punto le acque del rio sottostante che le gondole, in quel momento ormeggiate nel tragheto, vengono sbalzate sulla fondamenta.

Nel 1761 il Capitolo General respinge la proposta del Gastaldo di fare nuovi accordi con i canonici della Carità.

Nel 1793 i Provedadori de Comun emettono una terminazione che accogliendo le lagnanze del Gastaldo e dei compagni, bandisce in perpetuo un barcarolo da questo tragheto e da tutti gli altri traghetti della Dominante. L'editto viene pubblicato non solo con lettura "sopra le scale di San Marco e di Rialto" ma anche con l'affissione "alli stazi del tragheto de San Vidal e di tutti li altri tragheti con copia ai Gastaldi per l'esecuzione".

 

Sito ideale per la costruzione di un ponte, già alla fine del Quattrocento venne proposta in Maggior Consiglio da parte di un nobile veneziano la costruzione di un passaggio pedonale così da collegare agevolmente le due rive del Canalazzo,  "ma tuto el consejo ridendose de questo non fu balotà", così racconta il cronista Marin Sanudo.

Da un punto di vista prettamente "pedonale", quale non era assolutamente Venezia dove si preferiva di gran lunga spostarsi in barca, l'intuizione venne raccolta secoli dopo, quanto una passerella in ferro fu realizzata ed inaugurata il 20 novembre 1854.

Alla sua demolizione seguì il presente ponte ad arco in legno, ancora oggi visibile e più volte restaurato, nonostante la "provvisorietà" del materiale usato.

Il tragheto che da tempo aveva chiusa ogni attività, si è venuto poi riappropriando in anni più recenti dei vecchi stazi, rigenerandosi de çitra e de ultra come "rive" per il servizio di gondole da nolo.

 


 

d

 

 

CONTRADA

S. TROVASO

CAMPO

S. TROVASO

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