la mariegola |
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Il 30 dicembre 1568 il Consejo dei Diese autorizza la fondazione della schola per la riunione dei vendidori, travasadori e portadori de vin, includendovi anche l'obbligo dell'iscrizione anche per i peateri che trasportassero il vino a bordo delle peate, e i portadori de orne, ossia botti costruite con legno simile al frassino. Pure se il decreto non indicava né il luogo della riunione né il Santo patrono, la schola si pose sotto la protezione di Tutti i Santi, festeggiando la festa patronale il primo di novembre, con messa in suffragio dei compagni defunti. Nel 1569 la schola stringe accordi con il Capitolo di San Bortolomio, che concede in uso un altare già esistente (dedicato alla "Madonna Grande") accanto all'altare della Croce, ma che potrà essere ricostruito ed essere dedicato a Tutti i Santi. Per la sepoltura dei compagni la schola avrà la possibilità di costruire due nuove arche davanti all'altare consacrato alla Madonna del Terremoto, mentre nel frattempo potrà utilizzare l'arca posta davanti alla porta maggiore della chiesa. Nel 1606 i Savi a la Marcanzia e la Giustizia Vechia approvano la decisione del Capitolo di porre un limite massimo di spesa per onorare la festa del patrono. Nel 1609 i vendidori, travasadori e portadori de vin confluiscono nella schola dei mercanti da vin. Nel 1622 il Consejo dei Diese decreta che in occasione della sepoltura di compagni iscritti anche alla schola dei bombardieri, il penelo di quella schola dovrà avere la precedenza su ogni altro. Nel 1670 i Capi del Consejo dei Diese ordinano che quando i familiari di un compagno defunto richiedessero la partecipazione ai funerali sia di questa schola che di quella dei mercanti da vin, venisse estratto a sorte quale manto fosse da stendere sopra la bara. Nel 1725 è stabilito che il "sepolcro" per il Venerdì Santo sarà preparato dalla schola del Santissimo, sull'altare di questa schola. Nel 1767 il Capitolo decide di iniziare a risparmiare sulle spese correnti per accantonare la somma necessaria a costruire il tabernacolo di marmo sull'altare della schola, sul quale verrà custodita una reliquia donata da un compagno. Nel 1800 viene stilato un inventario dei beni della schola, dove sono elencati: "un quadro grando con tuti i santi, un penelo de raso con tuti li santi, una mariegola, due quadreti, panche, uno stampo di rame con tuti li santi". Viene altresì annotato che la sede della schola è ospitata in alcuni locali di un palazzo privato, per i quali veniva pagato un affitto annuo. Tale abitazione viene comunemente individuata in Ca' Barbarigo, che sorge sulla sponda opposta del canalazzo (Canal Grande), in contrada San Silvestro, Sestier de San Polo, con l'entrata posta in calle del gambaro. Quando però, come visto, nel 1609 i vendidori, travasadori e portadori confluirono nella schola dei mercanti da vin, la maggiore disponibilità economica questi ultimi permise l'allargamento all'intero edificio, di certo più prestigioso della loro pur dignitosa schola posta in campo San Silvestro, che divenne così la sede riconosciuta dei mercanti da vin. A questo proposito, ai lati del portone d'ingresso in calle del gambaro, sono visibili due bassorilievi raffiguranti San Girolamo e Sant'Adriano. Allo stesso modo, allo sbocco della calle in riva del vin, sulle due facce del pilastro d'angolo di Ca' Barbarigo si trova scolpito un bassorilievo di Sant'Adriano, scolpito dentro un ovale, e un secondo bassorilievo, sempre di Sant'Adraino, sul quale si trova incisa l'iscrizione S. ADREANVS. Rimane infine da notare che all'angolo della poco distante schola dei mercanti da vin in campo San Silvestro, giusto poco prima del sotoportego del tragheto, si trova murato un bassorilievo raffigurante San Bartolomeo, con ai lati incise le iniziali S B, dunque il titolare della chiesa omonima che ospitava le funzioni dei vendidori, portadori e travasadori de vin. Nel 1807, in occasione della soppressione della schola a causa degli editti napoleonici, tra le varie voci inserite in un inventario, si legge: "altare di marmo, custodia di marmo, portella in ottone, un quadro di pregio rappresentante il Paradiso".
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