schola de devozion |
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La schola pare venisse fondata nel 1507, sull'onda di un iniziale entusiasmo espresso da un gruppo di fedeli. Tale fervore scemerà quasi subito, e nel ventennio successivo della schola si prenderanno cura i canonici della cattedrale di San Piero de Castelo. Ricostituitosi un gruppo di confratelli, nel 1537 essi presentano ai canonici i dieci capitoli iniziali della mariegola, così da ottenere la consegna della gestione della schola. Saranno celebrate le messe "ordenade", mentre per la festa patronale del Corpus Domini saranno assunti "cantori et sonadori" e sarà adeguatamente ornata la chiesa. La schola avrà, in campo San Piero, il suo abate per "levar" il penelo. Nel 1538 il notaio patriarcale provvede a registrare i capitoli, che sono stati approvati dai canonici. Nel 1558 il Capitolo decide che per la festa patronale del Corpus Domini non si ecceda più con gli addobbi, sarà sufficiente realizzare "una spalliera attorno alla chiesa"; eventualmente, per la festa fra i confratelli sarà offerto a ciascuno "un bozzolado e un goto de vin". Nel 1617 la schola approva un intervento di manutenzione per dare una rinfrescata agli ori e alle pitture dell'altare; l'anno seguente si provvede anche al restauro dei quadri della Cappella, che sono dichiarati essere "di buonissima mano". Avendo concesso in semplice uso l'altare della Cappella del Santissimo, eretto a suo tempo dal patriarca Antonio Contarini, in questo periodo il Capitolo teneva le proprie riunioni in una vasta sala al piano terra, adiacente alla sagrestia ma resa indipendente dalla presenza di una porta che dava sul lato nord del chiostro e sulla quale è ancora conservata incisa la seguente scritta sull'architrave:
La visita fatta personalmente al tabernacolo per la fotografia, oltre a purtroppo confermare lo stato di diffuso ed allarmante degrado (2004), mi ha permesso di verificare anche le scritte incise, che nella grafia sono riportate come segue: in alto: SIA LAVDATO IL SANTIS[simo] SACRAMENTO
sul frontone al di sotto dei due angeli che reggono il Calice Eucaristico:
REGI SECVLORVM IMMORTALI ET INVISIBILI
Al di sotto di questa: DOM[us] ET OM[n]IA P.RI CAIMI M.CI
Ancora al di sotto, sulla sinistra: ANNO DOMINI MDCLXV
a destra: VIII 7BRIS DIE NATIVITATIS VIRG[ini]S MARIAE
Con la caduta della Repubblica, la schola (come tutte quelle dedicate al Santissimo Sacramento) sopravvisse per qualche tempo ai decreti napoleonici di soppressione del 1806, venendo poi definitivamente disperso tutto il patrimonio. Assai meno fortuna ebbe l'antichissima cappella del battistero della cattedrale, dedicato a San Zuane Evangelista, che assieme al chiostro venne avocata dal Demanio e trasformata in caserma a servizio delle truppe di marina. Negli anni '60 dello scorso secolo questa venne chiusa e gli ambienti trasformati abusivamente in improbabili abitazioni civili. Si attende da tempo un progetto di recupero che riconsegni al monumento la giusta dignità d'uso.
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