la mariegola

schola de l'Anunciazion

dei calegheri todeschi

SESTIER DE

 S. MARCO

Di certo già presenti con le loro botteghe in città, solo nel 1383 però i calegheri di nazionalità tedesca ottennero dal Consejo dei Diese di potersi costituire in schola, venendo però obbligati a tenere le riduzioni (riunioni) del Capitolo esclusivamente in chiesa di Santo Stefano (Contrada San Vidal) dove ebbero assegnato dagli agostiniani l'altare dell'Annunciazione.

Nel 1483 il Capitolo si accordò con gli agostiniani per la costruzione di un nuovo altare, ai lati del quale potranno essere collocate alcune panche per il comodo del celebrante e degli intervenuti. Davanti all'altare la schola avrà poi a disposizione un'arca dove dare sepoltura ai compagni, mentre una seconda arca sarà ricavata nello spazio fra le due porte del convento e del chiostro. Sul nuovo altare verranno infine festeggiate le feste mariane: Natività, Visitazione e Assunzione (non è citata la Purificazione), quindi il 2 di novembre, la prima domenica dopo la festa di San Nicolò e il primo lunedì dopo la festa di San Giacomo (25 luglio).

Nel 1564 i Provedadori de Comun, sollecitati in ciò dal Minor Consejo, intervengono per modificare i termini di un accordo stipulato dalla schola con i calegheri italiani, che però nella sua applicazione avrebbe recato danno al ramo "todesco".

Nel 1593 i Provedadori sora ospedali, lochi pii e riscatto degli schiavi ricordano che nel vicino ospeal dei calegheri todeschi, sito in calle de le boteghe, ha facoltà di alloggiare solo il padre (ossia il direttore amministrativo) diritto che non è riconosciuto al Gastaldo; al "padre" compete, fra le altre, l'incombenza di tenere aperto al pubblico il locale al piano terra dell'ospeal nel giorno dell'Annunciazione, festa solenne della schola. Con l'occasione i Provedadori altresì ordinano la redazione di un inventario dei beni della schola, invitando i compagni a recuperare una croce e  altre cose che si trovavano depositate presso i bombaseri al Fontego.

Nel 1653 viene steso un inventario dei beni accessori all'altare della schola in chiesa di Santo Stefano, tra i quali vengono menzionati: cinque lampade d'argento, alcuni "cuoridoro" (cuoio dorato e lavorato) e i damaschi per le quattro colonne.

Nel 1769, dopo insistenti "suppliche", nel mese di agosto perviene l'autorizzazione che finalmente consente al Capitolo di poter tenere le riduzioni nei locali dell'ospeal, così che in chiesa di Santo Stefano d'ora in avanti si terranno solamente le funzioni religiose.

Nell'inventario del 1785 dei beni di proprietà della schola viene elencato l'altare a piano terra dell'ospeal, con la sua pala in legno dipinta con la Santissima Annunziata e altri sei quadri di minore importanza.

Caduta la Repubblica, in seguito agli editti napoleonici del 1806, sia la schola che l'ospeal vengono soppressi e concludono così la loro attività plurisecolare. Gli immobili di proprietà vengono avocati al Demanio ed in seguito venduti a privati. L'ultimo elenco dei beni, quello della spoliazione, riporta un altare di legno, con pala ora divenuta "in tella" (di tela) e, alle pareti, i sei quadri "vecchi". Il tutto valutato e venduto per lire 16.

 


 

 

CONTRADA

S. SAMUEL

CALLE

DE LE BOTEGHE

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