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schola de devozion |
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I confratelli di Santo Stefano si riunivano inizialmente nella chiesa omonima, ma finalmente il 26 febbraio del 1437 ottennero dagli Agostiniani del vicino convento il permesso di poter erigere un edificio da adibire a sede sociale, posto proprio di fronte all’ingresso principale della chiesa. Sappiamo che nel corso del 1476 la schola fu ampliata e venne anche costruita una cappella, che nel 1506 fu maggiormente ingrandita, e che verso la metà del ‘700 alcuni locali della sede furono affittati a un negoziante di formaggi. Poiché molti tra i confratelli esercitavano l’arte della lana, da qui deriva il nome di Scuola dei Laneri con cui, impropriamente, veniva anche chiamato il sodalizio. Ornava le pareti dell’Albergo il ciclo carpaccesco con le storie di Santo Stefano (1511-1520): la Consacrazione dei sette diaconi, oggi al Museo di Berlino; la Disputa dei Dottori ora al Brera di Milano; La predicazione di Santo Stefano oggi al Louvre, La lapidazione del Santo ora alla Galleria di Stoccarda ed infine Santo Stefano davanti ai giudici, quest'ultimo dopo la chiusura della Scuola non venne più ritrovato. All'esterno l'edificio presenta un grande portale fiancheggiato da due finestrati ornati ancora dalle originali inferriate; sulla facciata è visibile il bassorilievo gotico (XV secolo) raffigurante Santo Stefano adorato dai confratelli., singolarmente però sull'architrave della porta d'entrata si legge incisa la seguente dedica, evidente aggiunta posteriore:
DIVO GABRIELI ARCHANGELO DICATVM
L'edificio della schola, ancora oggi visibile in campo Santo Stefano, al civico 3467, dopo le soppressioni napoleoniche del 1810 venne adibita agli usi più disparati; attualmente ospita un’attività commerciale.
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