Ca’ & caxe

Ca’ Sanudo Turloni

SESTIER DE

 S. POLO

Ubicazione

CALLE PEZZANA   2162

La facciata principale prospetta sul Rio de San Polo

proprietà

Ca’ Sanudo venne costruita a spese della famiglia Sanudo e rimase in suo possesso fino a quando l’ultimo discendente Francesco Livio (1772-1852), trasferitosi a vivere in Contrada Santa Maria Zobenigo, la vendette ad Angelo Revedin.

Oggi è frazionato e la proprietà è condominiale.

descrizione architettonica

Ca’ Sanudo Turloni è un edificio di impianto antichissimo (testimonianze della sua esistenza risalgono al XIII secolo, nella struttura veneto-bizantina di casa-fondaco). Subì radicali ristrutturazioni nel corso del Trecento e poi ancora nel Quattrocento che ne modificarono la fisionomia. Diversamente da oggi, nella pianta di Venezia del 1500 di Jacopo de Barbari si osserva che Ca’ Sanudo Turloni si affacciava direttamente su campo San Polo; l’area posteriore venne infatti scorporata nell’Ottocento e ricostruita, secondo canoni proto industriali, per ospitare la fabbrica di birra di Laura Tomich.

Ca’ Sanudo Turloni si eleva per cinque piani: pé pian (piano terra), mezzanino, primo soler (piano) nobile, secondo soler (piano) nobile, mezzanino sottotetto.

La facciata principale richiama inequivocabilmente la spartana decorazione propria dell’antico edificio gotico di quattro piani che, successivamente ristrutturato, ha dato luogo all’attuale dalle forme rinascimentali. In particolare, si noti l’assenza delle cornici angolari in pietra d’Istria e l’estrema semplicità della cornice marcapiano sopra il pé pian e di quella posta sopra il mezzanino, elementi che denunciano la limitata attenzione prestata alla bassa qualità degli elementi architettonici tipici della rinascenza inseriti nel preesistente contesto.

Al pé pian, rimasto formalmente gotico, si apre la porta da mar, ad arco acuto.

Al primo soler (piano) nobile si evidenza centralmente la quadrifora con pergolo (balcone) continuo aggettante. Tutte le finestre, ad arco acuto con il caratteristico rosone alla sommità della cuspide, sono racchiuse entro cornice dentellata. Le due coppie di monofore laterali, di identico stile, sono prive del pergolo, a differenza della singola monofora laterale che guarda sul rio de Sant’Antonio.

Al secondo piano si apre l’altra quadrifora, anch’essa ad arco a tutto sesto ma con pergolo (balcone) continuo in minor aggetto. Le due coppie di monofore laterali, di identico stile ma di minore caratura rispetto alle sottostanti, sono prive del pergolo.

La facciata posteriore, parzialmente visibile dal campo San Polo, guarda la corte interna dopo ancora si ammira l’originale vera da pozzo.

All’interno, delle decorazioni del Settecento si conservano alcuni affreschi opera di Gaspare Diziani.

note

La famiglia Sanudo, di antichissima origine, era compresa nel novero delle “casade longhe”, entro il gruppo delle dodici “apostoliche”, cioè quelle che elessero il primo Dose, nel 697. Il capostipite del Ramo di San Polo fu Marco Sanudo detto “torsello”, ma il personaggio più illustre che abitò queste sale fu il quartogenito Marin Sanudo “torsello” (1270-1343) uomo di lettere, storiografo e politologo. Egli verrà poi indicato come “il vecchio” per distinguerlo da altro Marin Sanudo, detto appunto “il giovane” famosissimo diarista veneziano, che abitava però nel sestier de Santa Crose. Questo Ramo si estinse nel 1852 alla morte Di Francesco Livio.

altre Ca’ di rami

della casata

right13.gif Ca’ Sanudo a San Giacomo da l’Orio

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CONTRADA

S. POLO

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