descrizione
architettonica
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Ca’ Papadopoli Foresti presenta una sobria
facciata che non risponde però ai tipici canoni veneziani di costruzione: in
particolare per l’altezza dei piani e specialmente per il mezzanino che
viene in pratica chiamato a fungere da primo piano.
Quantunque di semplice concezione, la
facciata si segnala per la pentafora centrale al primo soler (piano), che poggia su due pilastri e quattro colonne con
capitelli, affiancata da coppie di monofore in stile.
Al soler
successivo una seconda pentafora analoga alla precedente ma di maggiore altezza,
con l’aggiunta di pergolo (balcone)
continuo ed affiancata anch’essa da coppie di monofore di uguale disegno.
Infine al terzo soler un’altra pentafora, di dimensioni adeguatamente rapportati
agli spazi disponibili, affiancata però da ben tre finestre per lato, una
evidente postuma alterazione dell’originaria simmetria.
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note
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La
famiglia dei Papadopoli, arrivò a Venezia dopo la caduta della Repubblica.
Degno di nota era il giardino di Ca’ Papadopoli Foresti, che con i suoi 12.000
mq. di estensione costituiva una delle aree verdi più grandi esistenti all’epoca
a Venezia. Venne realizzato nel 1834 sull’area dove sorgeva l’antichissima
chiesa di Santa
Crose e l’attiguo convento, entrambi demoliti nel 1810 a seguito
delle soppressioni napoleoniche. Risistemato nel 1863, venne ridotto alle
attuali dimensioni di 7.500 mq. con l’escavo del Rio
Novo, la realizzazione di Piazzale
Roma ed infine con l’edificazione del Pullman Park Hotel, che
comportò anche la distruzione del cancello d’entrata e la realizzazione dell’odierno,
anonimo cavalcavia che unisce i due edifici.
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