descrizione architettonica
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Sottolineato dall’uso della pietra
d’Istria che ne ricopre totalmente la facciata e dalle massicce cornici
marcapiano che ritmano gli spazi, Ca’ Rizzi presenta
una solida facciata che pur riproponendo i canoni della classicità, già lascia
trasparire i primi influssi del barocco veneziano.
Il primo soler (piano nobile) è caratterizzato dalla presenza di una
grande eptafora ad archi a tutto sesto, con grande pergolo (balcone) continuo, fortemente aggettante e, ai lati,
due coppie di monofore in stile ed anch’esse ciascuna con il proprio pergoletto.
Al secondo soler si apre una eptafora di uguale stile ma di dimensioni più
ridotte, anch’essa abbellita da un pergolo
continuo anche se meno aggettante rispetto a quello sottostante; nello
stesso stile sono anche le due coppie di monofore poste ai lati, fra le
quali sono inseriti due scudi marmorei con l’arma della casada.
Ogni finestra che si apre sui due soleri presenta una testa scolpita
nella chiave di volta.
Sotto la linea di gronda, pur nella sua
semplicità, l’aggraziato terzo soler al sottotetto presenta anch’esso
una eptafora, architravata.
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note
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I Rizzi, di origine borghese, erano
oresi (oreficeri) che tenevano bottega
a Rialto; la famiglia ottenne l’aggregazione al Mazor Consejo nel 1687, contro
versamento della somma di 100.000 ducati per il finanziamento della guerra
di Candia. Come altre che per la stessa via giunsero alla nobiltà
veneziana, la casada era detta di nobili per soldo.
Alcuni membri di Ca’ Rizzi ebbero modo di distinguersi nella
carriera ecclesiastica.
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