schola de devozion |
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Nei primi anni del XV secolo i confratelli di questa schola de devozion si trasferirono in questa graziosa scholetta, collocata di fronte alla chiesa di Santa Maria Mazor, che posero sotto la protezione della Beata Vergine Assunta. L'edificio occupava (ed occupa ancora) l'angolo sud del campo Santa Maria Mazor, con il lato sud fiancheggiante il rio de le Procuratie ed il fianco ovest che invece si affaccia sul rio de Santa Maria Mazor, costituendo, per quanto riguarda gli edifici adibiti a questo uso, una tipologia edilizia assolutamente unica in città. Si consideri che dalla riva, fino all'inizio dell'800, la vista spaziava sulla laguna, non essendovi ancora la sacca e la zona portuale. Come d'uso, sulle larghe architravi delle due porte d'ingresso sono ancora leggibili due iscrizioni che ricordano la costruzione della scholetta. A questo proposito, sulla base della scritta riportata sull'architrave della porta che volge ad est:
MCCCCVII DEL MEXE DE MARZO FU FATA QUESTA SCOLA IN TEMPO DE HI DISCRETI HOMENI S ALEXANDRO STRAZAROL VARDIAN ET S BERNARDI N.DA LA IUSTI CIA SPICIER AVICHARIO ET DE HI SVI COMPAGNI
il riferimento fatto ad ALEXANDRO STRAZAROL VARDIAN, cioè Alessandro di professione strazarol (straccivendolo o, come si diceva, revendigolo) con l'incarico di vardian (guardiano, ossia presidente della scuola) ha fatto trarre spesso l'affrettata conclusione che questa scholetta rappresentasse la sede della schola dei Strazzaroli, cosa che invece non è, avendo questa schola la propria sede in chiesa di San Zulian. Caduta la Repubblica nel 1797, dopo una lunga attività, nel 1806 per effetto dei decreti napoleonici anche questa scholetta venne soppressa e l'edificio adibito dopo poco a stalla militare ad uso della contigua caserma (che occupò la soppressa chiesa e convento di Santa Maria Mazor). Successivamente l'edificio divenne per qualche periodo anche l'abitazione del boia, quindi venne evacuata e lasciata in completo abbandono quando nell'ex complesso religioso di Santa Maria Mazor successivamente si insediò la Casa Circondariale. Ai giorni nostri, anche se purtroppo ha irrimediabilmente perduto dietro di sè la meravigliosa quinta costituita dallo sfondo silenzioso ed ampio della laguna, sulla quale esso appunto si affacciava prima dei devastanti imbonimenti dell'800 e del '900, l'edificio è comunque perfettamente riconoscibile sull'angolo del campo erboso, contrassegnato dal civico 322. Per fortuna, la costruzione, che fino a poco tempo fa versava in un precarissimo stato di conservazione, è oggi stato sottoposta ad uno scrupoloso intervento di risanamento a cura dell'Amministrazione Carceraria, al quale appartiene, che lo ha riportato agli antichi splendori. |
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