La sarìa curiosa ...

le do oche

SESTIER DE

 S. CROSE

Do per certo che il titolo di questa curiosità,  le do oche , farà istintivamente balzare alla mente di molti veneziani, cussì da Tera come da Mar, la pizzeria che, giusto all'insegna alle oche, rappresenta da molti anni un punto di ritrovo arcinoto, immerso nella tranquillità che ancora si assapora da questa parte del Sestier de Santa Crose, altrove attraversato da alcune grandi direttrici del movimento turistico e lavorativo.

 

Sull'origine del toponimo il Lorenzetti non fa alcun cenno, mentre invece Il Tassini (Curiosità Veneziane, VENEZIA, 1886, pag. 511) offre la seguente interpretazione:

"Oche (Ramo, Calle, Calle, Calle, Calle delle, Sottoportico, Ponte, Ponte) a S. Giacomo dall'Orio. Alcuni volatili, battezzati dal volgo per oche, si scorgono tuttora scolpiti in certe piccole patere sulla facciata di un antico palazzo, posto a' piedi del ponte, che perciò con le strade vicine venne detto delle oche".

 

Oltre al fatto che la tradizione popolare abbia voluto individuare negli uccelli ritratti in altorilievo nella patera una improbabile coppia di oche (come similmente si riscontra nella curiosità  le tre grue ) non sarà certo sfuggita la circostanza per cui (ulteriore particolarità insita in questa curiosità) le immediate vicinanze del luogo abbiano profondamente mutuato questa denominazione in modo da "segnare" ben 9 toponimi (1 ramo, 4 calli, 2 ponti, 2 sotoporteghi), che appunto vantano tutti il medesimo appellativo: le oche!

Un caso di ripetizione certamente notevole, anche se non unico in città.

 

Per concludere, una nota dolente. Si nota infatti molto bene dalla somegia (fotografia) quale sia il pietoso stato di conservazione in cui versano le due povere "oche", gravemente lordate dalla ruggine che da decenni cola dal tirante in ferro malamente fatto coincidere proprio con il bordo della patera.

 


 

 

 

CONTRADA

S. GIACOMO

DA L'ORIO

PONTE

DE LE OCHE

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