Ciexa, convento e orto de la Celestia

CAXA DE L’ARSENAL

Il largo piazzale che si affaccia lungo la riva a ponente del canal de le galeazze, è l'area dove, oltre le alte mura di confine oggi non più esistenti, si stendeva la parte rimanente dell'orto utilizzato dalle monache della Celestia, dopo che circa la metà verso levante era stata annessa all’Arsenale, che nel 1564 ne ricavò il canal de le galeazze.


Caduta la Repubblica nel 1797, nel corso della seconda occupazione francese (1806-1814) vennero chiusi al culto e trasferiti alla proprietà del demanio il 25 aprile 1810 l’area ancora libera dell’orto, la chiesa (fondata nel 1119) ed il convento (fondato nel 1237) della Celestia (che in quel tempo ospitava anche le monache provenienti dai conventi di San Maffio de Mazorbo e di San Daniel, entrambi chiusi nel 1806 all'epoca del primo decreto napoleonico di soppressione).

La chiesa venne dapprima spogliata di ogni arredo, rimanendo poi chiusa ed abbandonata; il convento invece fu immediatamente aggregato all'Arsenale, venendo utilizzato come caserma per le truppe di Marina.


Nel corso della seconda occupazione austriaca (1814-1848), nel corso del 1821 veniva completata l'edificazione di un breve tratto della cinta muraria, resa necessaria dopo l'inglobamento dell'orto. Nel 1824 venne annessa la chiesa della Celestia, che dal 1810 giaceva in stato di abbandono e di cui rimanevano ormai solo le murature perimetrali, per essere completamente demolita onde fare spazio ad altri edifici.

Nel 1834 davanti al deposito con cui si conclude a nord la fila dei dieci tezoni a ponente dell'Arsenal vecio venne innalzata una scenografica porta-torre neogotica e nel 1836 il retrostante locale venne trasformato per essere adibito a corpo di guardia.

Ancora nel 1834 furono completamente demolite le antiche mura di confine che separavano l'Arsenale dall'orto ed era proprio su questo muro, vicino al ponte del molo, che stava murata la seguente epigrafe: ALLA MEMORIA / DI / CARLO ZENO / VENETO SENATORE CELEBERRIMO CAPITANO / MORTO L'ANNO MCCCCXVIII / LE CVI CENERI / FRA I RVDERI DEL VICINO TEMPIO RIPOSANO / AMILCARE MARCHESE PAVLVCCI / PER LA MAESTA' DI FRANCESCO I IMP. E RE / GENERALE COMANDANTE SVPERIORE L'AVSTRO-VENETA / MARINA / IN SEGNO DI AMMIRAZIONE / QVESTO MONVMENTO DISPOSE / L'ANNO MDCCCXXVI.

Mentre l'ampio spiazzo dell'orto divenne deposito all'aperto di legname da costruzione, fra il 1835 e il 1837, appoggiandosi sul fianco sud sull'antico muro di confine ed in linea con la porta-torre neogotica, venne costruito un nuovo tezon, in tutto uguale a quelli antichi dell’Arsenal vecio ed un secondo tezon venne completato poco dopo accanto al primo. Nel primo fu insediata la produzione e il deposito di botti (attività che dal primo tezon della fila a ponente dell'Arsenal vecio era stata trasferita presso il reparto artiglieria dell'Arsenal novo). Il secondo tezon invece ospitò l’officina remi, qui spostata dall’Arsenal novo.


Unito il Veneto al Regno d’Italia nel 1866, il convento venne trasformato in scuola per meccanici navali.

Quando nel 1964 l’Arsenale cessò ogni attività produttiva, l’area venne consegnata alla Marina Militare che prima destinò i due tezoni a deposito e più tardi li abbandonò. Il convento invece venne acquisito dal Comune e trasformato in una delle sedi dell'archivio storico comunale.

Ai giorni nostri i due tezoni, così come la porta-torre gotica, sopravvivono completamente inutilizzati e puntellati, in attesa di un urgente restauro.

CELESTIA

 

torna indrìo in

arrow_144.gif Celestia

 

va a véder le

somegie arrowred.gif