Istituzione.
L'istituzione da parte del Senato della magistratura dei
Provedadori sora le Galere delli Condannati, fu sollecitata
dalle conseguenze tecniche che derivarono dall'approvazione di una
Parte che per la prima volta stabilì la possibilità per i
Giudici di commutare le pene di reclusione in condanne a servire
al remo delle navi, stante l'ormai grandissima penuria di
rematori volontari, fatto che rischiava di paralizzare la
flotta.
La
Parte venne presentata per la prima volta in Senato il 15
febbraio del 1542, forte del sostegno del Pien Collegio e
dei Provveditori all'Armar, ed i cui punti salienti erano
costituiti da:
v
un
proemio che denunciava l'ormai cronica carenza di rematori
volontari;
v
la
proposta di armare per la prima volta due galee interzate
con uomini forzati;
v
la
nomina di un Governatore dei Condannati;
v
l'istituzione di pubblici registri dove venissero riportati i
dati personali di ogni forzato;
v
l'elenco del vestiario a ciascuno fornito a cura della Camera
dell'Armamento;
v
le
norme che punivano severamente le fughe, regolamentavano le pene
per il personale di galea in caso di evasioni, stabilivano le
procedure burocratiche per l'invio dei condannati a servire in
Armata;
v
per ultimo si ordinava esplicitamente ai Consigli competenti ed
ai Rettori di preferire, nelle loro sentenze, la pena di voga in
galea.
La
maggioranza del Senato, eticamente ancora fortemente restìa ad
affidare le navi da battaglia della Repubblica a ciurme
sforzate a vogare, stante appunto la radicata tradizione di
libertà della marineria veneziana, non approvò la Parte,
ma politicamente più significativo e se si vuole maggiormente
controverso, fu invece il benestare dato all'istituzione
provvisoria di un nuovo organo burocratico che, composto di tre
membri, diede poi vita ad un Collegio dei Condannati, che
a sua volta avviò uno specifico studio per ricercare il sistema
più idoneo per armare galere con vogatori non liberi.
La
Parte che venne respinta nel febbraio del 1542 fu
nuovamente riproposta dal Governo, stante la crescente urgenza,
il 20 maggio dello stesso anno, ma questa volta con il testo
modificato in modo tale per cui il Senato acconsentì, in linea
di massima, ad accettare il principio della necessità di
ricorrere agli sforzati, rinviando però sia la nomina del
Governatore dei Condannati che del Sopracomito che la
prima nave avrebbe dovuto comandare, nonchè il numero esatto
delle galere che avrebbero dovuto comporre l'inedita squadra
navale.
Pur
volendo leggere questa ennesima contraddizione come una forma di
estremo rifiuto, in effetti un passo di quel tratto di Parte
che era stata approvata, determinava che al più presto possibile
(con l'utilizzo del dispositivo "...e da mò sia preso che...")
venisse dato avviso a tutti i Rettori che nel comminare
pene per delitti, commutassero la sentenza inviando i colpevoli
ad espiare la colpa vogando in galea; stessa facoltà si volle
applicata anche alla giurisdizione dei Consigli e delle
magistrature di Venezia.
Competenze.
In
ossequio alla nuova direttiva, il meccanismo giudiziario dello
Stato iniziò tosto a comportarsi di conseguenza, sicchè tre anni
dopo, nel corso del 1545, il Senato approvò a pieni voti una
Parte nella quale, confermandosi nuovamente l'amarezza nel
doversi
armare le navi della flotta da guerra con vogatori sforzati, si
decretava altresì l'istituzione della magistratura dei
Provedadori sora le Galere de li Condannati, affinchè
seguissero la costituzione, in via sperimentale, dell'equipaggio
della prima nave.
La
Parte ottenne in seguito anche la piena conferma da parte
del Mazor Consejo il quale, nella sua qualità di organo
sovrano, intese dare il proprio solenne assenso e così nel corso
dell'estate del 1545 la prima galea interamente dotata di
equipaggio sforzato fu pronta a salpare sotto il comando del
Governatore dei Condannati.
La
progressione dell'armo da guerra sarà in seguito davvero
ragguardevole, le galee sforzate saranno sei nel 1548, nove nel
1561, dieci nel 1562, undici nel 1567, dodici nel 1569, venti
nel 1584, ventidue nel 1591, ventitre nel 1593; specialmente
dopo la memorabile battaglia di Lepanto le galee sforzate
vennero a costituire la quasi la totalità della flotta da guerra
permanente di Venezia, con l'unica eccezione rappresentata dalle
navi dette Capitane che, tradizionalmente, si vollero
fino all'ultimo interamente composte da ciurme libere.
Dignità politica.
All'interno della struttura burocratica dello Stato, questo
ufficio aveva dignità di Magistratura Senatoria
(eleggibile cioè entro il numero dei soli senatori) ed il titolo
di aperta.
Bibliografia essenziale.
COZZI "Stato, società, giustizia..."
vol 1, pag.379 segg.
BESTA "Il Senato Veneziano" pag. 164 e
165\170