Istituzione.
In seguito ad una Parte approvata dal
Senato nel corso del 1768, venne affiancato per la prima volta alla magistratura
dei Provedadori sora i Monasteri un nuovo collega, al
quale venne dato il titolo usuale di Aggionto.
Competenze.
L'Aggionto ebbe
assegnati poteri
d'inquisizione, regolati dal rito inquisitorio del
Senato, con l'incombenza di applicare e far applicare tutte le
leggi ed i regolamenti approvati dai consigli
della Repubblica con lo scopo di contrastare
l'accrescersi smisurato del patrimonio immobiliare ecclesiastico,
ampliamento che grazie alle donazioni della manomorta
stava ormai raggiungendo livelli preoccupanti.
Oltre a ciò, l'istituzione dell'Aggiunto si rese
necessaria anche per il fatto che, nel corso della seconda metà
del XVIII secolo, alcuni monasteri maschili di scarse fortune o
poco popolati vennero definitivamente soppressi dallo Stato e le
successive procedure per la vendita dei loro beni (mobili ed
immobili) comportò la redazione di scrupolosi inventari, nonchè
l'assunzione di perizie tecniche e di minuziosi disegni in
pianta.
Tutto il ricavato delle vendite confluirono quindi in
un'apposita cassa denominata civanzi (corruzione
dialettale veneziana del vocabolo avanzi), deposito che
più tardi assunse la denominazione di opere pie, formando
così lo speciale fondo dove confluiva pure il gettito della
tassa famiglia (applicata sempre a carico degli ordini
religiosi) che costituì la riserva pubblica destinata a scopi
caritatevoli oppure a finanziare le occorrenze straordinarie
degli istituti religiosi.
Dignità politica.
All'interno della struttura burocratica dello Stato,
quest'ufficio aveva dignità di Magistratura senatoria
(eleggibile cioè entro il numero dei soli senatori) ed il titolo
di serrata già sopranumeraria.
Bibliografia essenziale.
A.S.V. :
"Cartografia, disegni, miniature..." pag.118
FERRO : "Dizionario di
diritto..." tomo VII, pag.227
BESTA : "Il Senato
veneziano" pag.165\170
GIULIANI : "Genesi e primo
secolo..." pag.