Essendo,
nel concreto, praticamente inesistenti le
formalità giuridiche atte a regolare l'azione
degli Inquisidori, ciò
consentiva all'ufficio una
notevole libertà d'azione, potendo tempestivamente
intervenire contro qualsiasi forma
di sedizione o tentativo di perturbamento
dello Stato.
Se il rito prevedeva che
essi istruissero il processo in
maniera segreta, non era raro che,
una volta completata la fase
istruttoria, si vedessero
assegnati dal Consejo dei Diese
anche la facoltà di portarlo
speditamente a compimento, poiché in
questo modo le cause e gli effetti
dell'attività di contrasto restavano
circoscritti entro quel supremo Tribunale.
Anche per questo motivo le denunce
segrete che erano indirizzate
agli Inquisidori vennero sempre
archiviate a parte, così che le
preziose fonti d'informazione non venissero
necessariamente portate a
conoscenza di tutto il Consejo
dei Diese, anche se ciò non
escludeva che, in qualunque
momento, il Consiglio poteva
decidere di avocare a sè
l'esame di qualsivoglia processo.
Generalmente,
l'apertura del fascicolo
istruttorio aveva quasi sempre
inizio dal ricevimento di una denuncia,
anonima oppure firmata, che
perveniva all'ufficio venendo
spedita in città come dalla più
sperduta località del territorio
della Repubblica. Gli
Inquisidori ne vagliavano il
contenuto, facendo attenzione a
non immischiarsi in faccende o
beghe personali e privilegiando
quelle che invece riferivano
episodi circostanziati di
turbativa sociale (rapine,
angherie, cattiva giustizia,
bravi) oppure di presunte trame
eversive contro lo Stato. Le
denunce non ritenute attendibili
venivano subito bruciate.
Quelle ritenute meritevoli di un
supplemento di indagine venivano
trascritte e quindi si procedeva
inviando in sopralluogo alcune
spie per accertare il reale fondamento
dell'accusa. Nel caso in cui qualcosa di
grave venisse rilevato riguardo al comportamento
o agli atti dell'indiziato,
gli Inquisidori potevano
decidere per il cauto arresto, che
in questo caso poteva anche essere ordinato da un
solo Inquisidor, ma nella
riduzione immediatamente
successiva serviva la conferma
unanime dell'ufficio, altrimenti
si doveva immediatamente liberare
il prigioniero. In ogni caso,
confermati i sospetti, iniziava l'istruzione del processo:
in segreto si interrogavano i testimoni, intimando loro che
nulla lasciassero trapelare
dell'interrogatorio subito.
Raccolto un numero di prove e
riscontri considerato sufficiente,
veniva il turno dell'imputato, che veniva
convocato (se non già in carcere)
e sottoposto anch'esso ad
interrogatorio.
Va notato che gli
Inquisidori non partecipavano
mai direttamente alle formalità
istruttorie, a tale compito erano
delegati i notai ducali oppure, nei
casi ritenuti più gravi, un segretario
del Consejo dei Diese.
Questi alti funzionari pubblici
provvedevano a verbalizzare le
domande del Tribunale e le risposte
avute dei
testimoni, notificavano al reo i capi
d'accusa, ricevevano le suppliche
e registravano le eventuali
difese.
Una volta conclusa l'acquisizione
delle prove, se gravi erano
ritenuti dagli Inquisidori
i fatti emersi, il
fascicolo del processo veniva
senza indugio trasmesso al
Consejo dei Diese, che
provvedeva a formare il
Collegio speciale al quale i tre
Inquisidori venivano
aggregati di diritto, conservando
sia il
diritto di por ballotta (votare) e di
por Parte (proporre l'eventuale condanna).
Se invece il processo non dava
adito a particolare
preoccupazione, esso veniva portato a compimento
dagli stessi Inquisidori
che ora sostenevano di
persona l'interrogatorio
dell'inquisito, potendo nei primi
tempi applicare anche la tortura
per ottenere la verità.
All'ufficio spettava formulare la
sentenza, avendone dato avviso
preventivo al Consejo dei Diese,
che poi doveva essere pubblicata
assieme a tutte le risultanze del
processo nella prima riunione del
Mazor Consejo.
Le
pene
generalmente applicate, andavano
dalla relegazione nella propria
casa od in campagna od in
fortezza, alla prigione temporanea
od a vita, oppure
alla morte segreta, spesso per
annegamento. a questo proposito,
con Parte approvata dal
Consejo dei Diese nel 1584, si
delegò agli Inquisidori la
facoltà di poter applicare, a loro
discrezione, pene inferiori a
quelle previste; mentre se invece
a loro parere
pene più gravi si imponevano,
dovevano ottenere la conferma del
Consejo dei Diese.
In caso infine di reati di lieve entità,
gli Inquisidori si limitavano ad
ammonire il colpevole, talora
verbalmente, talora facendogli
recapitare una
lettera con cui l'inquisito veniva
semplicemente convocato a Palazzo
per comunicazioni. Dopo una lunga e (si può
immaginare quanto) penosa
anticamera, senza mai aver
incontrato i giudici,
improvvisamente il
fante degli Inquisidori lo
congedava, senza nessun'altro
avviso.