La
generale tendenza del Senato a provvedere,
motu proprio, all’istituzione di
nuove magistrature (seppure la legge
assegnasse tale competenza esclusivamente
al Mazor Consejo); inclinazione che
spesso era anche accompagnata
dall'emissione di Parti aventi
forza e
valore di legge dello Stato, fa risaltare
l'ambigua posizione politica di questo
consesso che, se da una parte non nascose
mai l'insofferenza verso le medesime (e
talora ingiustificate) ingerenze
esercitate nei suoi confronti dal Consejo dei Diese, dall'altra esso
intratteneva in modo più che disinvolto lo stesso tipo di azione nei
confronti del Mazor Consejo.
L'intervento
dell'assemblea sovrana non si fece
attendere, e con Parte del
giorno 8 luglio 1430, il cui contenuto
venne peraltro ribadito con
Parte del 22 maggio 1446, si pose un
primo energico freno al tentativo con cui
il Senato, per via di consuetudine, aveva
anche iniziato ad intaccare un
principio fondamentale dell'organizzazione
costituzionale dello Stato, secondo il
quale le Parti aventi valore
statutario erano da considerarsi di esclusiva competenza
del Mazor Consejo.
Nonostante
il
tempestivo intervento con il quale venne
riaffermato che la
facoltà di revocare, sospendere o
rimettere le Parti fosse di esclusiva
competenza dell'assemblea sovrana (e parzialmente anche del
Consejo dei Diese fino alla sua
riforma del 1582\83), il Senato riuscì
comunque ad accentrare fra le proprie
competenze anche tutte le residue deleghe
di governo, arrivando
col tempo quasi a relegare il Mazor Consejo al ruolo
del notaio di decisioni politiche
ormai già assunte.
La Quarantia al Criminal.
Come già si è avuto modo di vedere, la
Quarantia al Criminal nacque con funzioni prettamente
tecnico‑politiche e già nei primi anni
della sua vita questa commissione,
a suo tempo appositamente voluta dal
Mazor Consejo, si vide assegnare
alcune tra le più delicate deleghe
inerenti l'attività di Governo, quali ad
esempio la circolazione della moneta, il
suo buon conio, la sorveglianza sulla
Zecca.
Tuttavia,
non appena essa venne aggregata a
partecipare ai lavori del Senato, tutte le
attribuzioni di natura tecnica furono
gradatamente assorbite da quest'ultimo,
mentre la Quarantia venne sospinta
verso l'esclusiva trattazione delle cause
criminali, ruolo che essa ricoprì, fino
alla fine della Repubblica, nella veste di
supremo tribunale d'appello.
Il Consejo dei Diese.
L'evoluzione
dei rapporti tra il Senato ed il Consejo
dei Diese seguì una linea assai
tormentata e dai risvolti complessi, sia per la grande
dignità politica dei due organismi, sia
per l'impossibilità di poter
circoscrivere con esattezza l’area
dell'attività del Consejo dei Diese,
avendo proprio il Mazor Consejo
riconosciuta, con Parte del 18
settembre 1468, la necessità che fosse salvaguardata la
facoltà per quel ristretto Collegio di
muoversi con la
particolare fluidità che si conveniva ad un
ufficio di polizia politica.
Spingendo poi all’estremo limite l’utilizzo
dell’ampia discrezionalità
riconosciutagli, al principio del XV
secolo il Consejo dei Diese si era
trasformato nell'arbitro della vita politica
ed economica dello Stato.
Esso aveva assorbita
la sorveglianza della Zecca, arrogatasi la
possibilità di disporre a proprio
piacimento sulla provvisione e la dispensa
del denaro pubblico, ottenuta la
competenza sui rapporti internazionali ed
anche la facoltà di eleggere da sé
magistrature che prima erano di competenza
del Senato.
Pur in presenza di ampia
devianza rispetto alle iniziali competenze
di repressione del dissenso,
paradossalmente la potenza di questo
ristretto consiglio continuava a crescere
parallelamente al
susseguirsi delle numerose guerre
che in quel tempo videro coinvolta la
Repubblica. La pratica gestione dei
conflitti
richiedeva infatti unità di direzione e
velocità nel decidere; ad
esempio durante la guerra contro la Lega
di Cambrai, su tutti emersero per speditezza e
capacità proprio il Consejo dei Diese ed
il Pien Collegio.
Il meccanismo costituzionale però non
ammetteva eclatanti distorsioni. Mal sopportato, indicato
apertamente come nido
di oligarchi, nel corso del 1582 e
del 1583, esso venne sottoposto a radicale
revisione, attraverso una riforma che pose
in discussione la necessità
stessa dell’esistenza del Consejo dei
Diese.
Uscitone alquanto ridimensionato, da
questo momento in poi, l'ascesa del Senato
verso il riconoscimento di un'effettiva
centralità politica non conobbe più soste.
Mentre prima la baldanza politica del Consejo dei Diese aveva relegato ad un
ruolo quasi marginale l'antico consiglio
del Pregadi, dopo il 1582 la riaffermata
autorità politica del Senato si rinvigorì
talmente tanto che nel 1762 una “correzione”
impedì ai Capi di quel consiglio di
ingerirsi nelle materie di competenza del
Senato. Integro rimase invece il diritto di poter partecipare ai
lavori del Senato che non venne mai abrogato,
ma
tale aggregazione non apportò al
Senato gli
stessi vantaggi che l'analoga operazione
aveva comportato con la Quarantia al Criminal.
La differenza sostanziale tra le due
aggregazioni sta nel fatto che mentre la
Quarantia al Criminal perse completamente
la sua identità di organo politico, il Consejo dei Diese invece,
prima e dopo la sua riforma, continuò
ancora a radunarsi a parte per definire
quelle materie che la sua ancora
non ben definita competenza politica gli
assegnava. Questo fu sostanzialmente il
motivo per cui esso non arrivò mai a fondersi in
un corpo unico con il Senato.
Al contrario, avendo sempre legalmente
garantito l'ingresso in Senato quale
membro di diritto, il Consejo dei Diese
ebbe sempre l'opportunità di presentare, e
se del caso difendere, le sue opinioni
direttamente in questa assemblea, avendo inoltre
l’opportunità
di entrare a conoscenza dei più intimi
segreti del Senato.
Il Senato, invece, avendo legalmente
impedita la possibilità di arrivare al
completo assorbimento della competenza politica del
Consejo dei
Diese, non poté mai appropriarsi dei
segreti di quel consiglio, anzi, a seguito
della correzione del 1582, una volta
abolita la Zonta dei Dieci (composta
integralmente da senatori) svanì per
sempre anche ogni possibilità di
controllo indiretto sull'operato di questa
potente commissione.
Senato e Consejo dei Diese rappresentavano in
definitiva due organismi costituzionali
autonomi ed opposti, indirizzati
dal Mazor Consejo a svolgere rigoroso
controllo politico uno sull'altro e
viceversa.
La Consulta dei Savi.
Benché la
Consulta dei Savi costituisse una
sua diretta emanazione, non di meno il
Senato ebbe a lottare non poco per
contrastare
la spiccata tendenza accentratrice subito
dimostrata da
questo organo, soprattutto quando, in
aggiunta alle
ampie funzioni pre-consultive che gli
erano riconosciute in virtù del suo
ufficio, esso arrivò
ad associare anche alcune funzioni
deliberative. Di seguito alcuni degli
interventi più importanti tesi appunto a
ricondurre la Consulta entro
l'ambito delle sue attribuzioni.
-
divieto di
occuparsi dei rapporti diplomatici
intrattenuti con stati esteri (Parte 8 febbraio
1417);
-
divieto di ingerirsi di
elezioni che non fossero state
espressamente delegate (Parte 14 aprile 1422),
quali: Castellani,
Oratori, Provveditori, Massari ed altri
Ufficiali retribuiti. (Nonostante
questa e le susseguenti Parti del 1497 e
del 1505, la Consulta non esitò
a continuare nell'elezione di Capitani,
Rettori e Provveditori generali, tanto
che di fronte all’immobilismo
del Senato, con Parte del 9
settembre 1510 si risolse ad intervenire il Mazor Consejo
che dichiarò nulle le cariche nel frattempo
distribuite dalla Consulta. Ciò però non
fu sufficiente, perchè l'8 novembre 1516
il Mazor Consejo dovette nuovamente
intervenire stabilendo che il divieto
di eleggere Provveditori, Massari ed
altri Ufficiali era da considerarsi
pienamente operante sia dentro che fuori
dal Dogado.
-
divieto di disporre del denaro pubblico,
salvo eccezioni confermate dal Senato (Parte
25 ottobre 1441);
-
divieto di aumentare i salari (Parte
27 novembre 1481, riconfermata anche il 27
gennaio 1485 ed il 2 aprile 1521);
-
divieto di distribuire o dislocare le munizioni
pubbliche (Parte 7
settembre 1478);
-
divieto di introdurre innovazioni
riguardo ai dazi (Parte 19 marzo
1389);
-
divieto di invitare Signori stranieri a
Venezia e fa sostenere le spese alla
pubblica cassa (Parte 7 giugno
1476);
-
divieto di scrivere a Roma per invocare
perdoni od otttenere benefici (Parte
1 marzo 1550 e 16 ottobre 1569).
Gli Avogadori de Comun.
Come
per ogni altro Consiglio, anche in Senato
il primo controllo sulla legittimità e la
costituzionalità delle Parti che
venivano approvate
era svolto dagli Avogadori de Comun,
compito a cui questi gravi magistrati
attendevano mediante
l' intromissione.
L'esercizio di questo istituto
non toglieva efficacia al decreto
contestato, ma obbligava
in questo caso il Senato a
convocarsi per riconsiderare il contenuto
e gli effetti della
Parte che era stata intromessa.
Il termine della sospensione generalmente
non andava oltre i tre giorni, ed in
questo periodo di tempo agli
Avogadori competeva
consegnare al Pien Collegio (che proposta
la Parte aveva ora l'obbligo di
difenderla) la documentazione probante e
posta alla base del loro
intervento. Spirato il termine anzidetto avveniva il
placito.
Era competenza del Savio Grando de
settimana introdurre il motivo del
rilievo avanti al Pien Collegio, affinché
decidesse se accogliere o meno le
osservazioni avanzate dall’Avogaria.
Se i rilievi venivano accolti, il Pien
Collegio poteva decidere di introdurre modifiche
al testo della
Parte, oppure direttamente ritirarla
perchè considerata indifendibile.
Qualora,
viceversa,
il Pien Collegio rimaneva convinto
della fondatezza legale del testo e decideva di non
modificarlo, esso si rimetteva allora al
giudizio del Senato che a sua volta, preso atto dei
pareri pro e contro la Parte, si
pronunciava con il voto.