SESTIER DE CASTELO |
ciexa de Santa Ternita |
CONTRADA S. TERNITA |
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Cenni storici: nella parte terminale del rio de San Francesco de la vigna, alla confluenza con il rio de Santa Ternita, in una posizione unica nel contesto veneziano, sorgeva isolata sull'angolo la chiesa di Santa Ternita, la cui facciata era prospiciente sull'omonimo campo e che la tradizione vuole fosse stata fondata nel corso del XI secolo, essendo Dose Pietro Centranico. Nonostante avesse il titolo di parrocchiale, la chiesa non raggiunse mai una significativa importanza dal punto di vista architettonico e, diversamente dal solito, non soccorre in questo caso la pianta cinquecentesca del de' Barbari, dove l'edificio, se non fosse per la presenza del campanile che si staglia sul lato destro della fabbrica, assomiglia molto di più ad una casa che ad un edificio sacro, con finestre aperte sul lato destro e su quello posteriore. L'edificio subì una prima trasformazione probabilmente nel Duecento, in occasione della traslazione del corpo del martire Sant'Anastasio, quindi, secondo il Sanudo, la chiesa ebbe una completa ricostruzione con lavori che iniziarono nel 1505 per concludersi nel 1517. Altri restauri di una certa importanza furono tenuti nel 1569. Altri lavori si ebbero nel 1721 e quindi nella seconda metà del XVIII secolo, quando venne completamente ricostruita la parte absidale. A seguito dei decreti napoleonici, l'antico edificio religioso venne dapprima chiuso al culto nel 1810 e quindi, dopo essere stata ridotta a deposito di legname, venne demolita nel 1832. Nel 1840 non esisteva più che un basso muro di cinta. L'area nella quale sorgeva venne occupata dall'attuale caseggiato.
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Opere d'arte: Oltre all'altar maggiore, vi erano altri sei altari, tre per ciascun lato della navata. Uno di essi, particolarmente ricco di marmi, si adornava di un crocifisso, pure in marmo, trasportato presso la chiesa di San Zanipolo dopo la demolizione della chiesa. Magnifica la cappella dove si venerava il corpo di Sant'Anastasio martire; bello l'altare dove si conservava la reliquia di san Gherardo, nato dalla famiglia Sagredo e martire in Ungheria nel 1047. La cappella Sagredo, a sinistra dell'altar maggiore, si adornava di un imponente monumento sepolcrale della famiglia con tre statue in pietra d'Istria e otto colonne in marmo con piedistalli e capitelli. Dispersi gli altari e le pregevoli pitture esistenti, le reliquie di Sant'Anastasio e di San Gherardo Sagredo si venerano oggi nella vicina chiesa di San Francesco de la vigna.
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L'interno: Nel corso dell'intervento cinquecentesco l'edificio variò lo schema planimetrico a tre navate in quello di unica aula con presbiterio ed altari laterali.
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Il campanile: (campaniel) inizialmente a cuspide conica ma in seguito ricostruito diversamente, sorgeva all'angolo del campo, dove ancora si apre la calle del campaniel e dopo la sua demolizione della chiesa esso venne trasformato in case per povera gente. Il 31 dicembre 1880 crollò improvvisamente e così ogni traccia della presenza dell'antico complesso religioso venne definitivamente perduta.
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