La sarìa curiosa ...

la scrìta de la vitòria

SESTIER DE

 S. POLO

La  scrita de la vitoria  è una curiosità che si trova incisa in bei caratteri su di uno stipite in pietra d'Istria, vicinissimo all'entrata della chiesa di San Cassan, ai piedi del ponte de la chiesa (ma che, come indica il Tassini, una volta veniva chiamato ponte dei morti, introducendo esso alla calle dei morti, che per fortuna conservato il nome antico, dove si trovava il cimitero della Contrada).

La  scrita de la vitoria  ragguaglia sinteticamente il passante sulla conquista della cittadina dalmata di Budua, avvenuta nel corso delle operazioni militari della guerra del 1684/1687 combattuta contro i Turchi, che portò i veneziani alla riconquista completa del Peloponneso (odierna Morea) guidati dal capitano generale da mar Francesco Morosini (che sarà per ciò detto "il Peloponnesiaco", ed in seguito eletto doge il 3 aprile 1688).

La  scrita de la vitoria  si trova ancora in buono stato di conservazione, con l'incisione ancora abbastanza profonda, per lo meno per quanto riguarda la parte che potè a suo tempo leggere anche il Tassini, poichè osservando con attenzione la base dell'iscrizione, pare di individuare anche un possibile seguito, che inizia con le parole (oramai poco più che graffi superficiali) "ADI' 27 LU(…)"; probabilmente il prosieguo era già irrimediabilmente perduto al tempo in cui venne rilevata la scritta superiore.

 

Il Lorenzetti non ne parla.

 

Dal Tassini ("Curiosità Veneziane", VENEZIA, 1886, pag. 488) apprendiamo che:

"Morti (Ponte, Calle dei) a S. Cassiano. Per tale denominazione, frequentemente ripetuta in Venezia, vedi Cimitero (Calle del). Il ponte dei morti a S. Cassiano, per quanto riferisce il Galliccioli, era nel 1488 di pietra, nel 1502 di legno, e nel 1615 rifatto in pietra. Al basso d'un pilastro, d'una casa, situata presso questo ponte, scorgesi incisa la seguente epigrafe: 1686 / ADI' 18 ZUGNO / BUDA / FU ASSEDIATA ET ADI' 2 / SETTEMBRE FU PRESA / 1686. Altre di tali epigrafi, concernenti a fatti estranei alla storia Veneziana, ma relativi ai Turchi, scorgevansi in Calle delle Rasse ai SS. Filippo e Giacomo".

 

Faccio però notare che in seguito alla ricognizione effettuata in loco per la ripresa fotografica, il testo risulta essere leggermente diverso da quello riportato, essendo così ordinata:

 

1686

ADI 18 ZUG[n]O

BUD[u]A

FU AS[s]EDIATA

ET ADI 2 SET

TEMBRE FU

PRESA

1686

 

La cronacheta de Sior Antonio Rioba.

Che gran vitoria! Tuta la Morea gera tornada venexiana ! In tute le contrade se cantava de alegrezza e mi co i mi do fradei par festegìar degnamente gavemo bevuo 'na bea bossa de vin de malvasia garba, quea che scalda el cuor.

Gavemo fato gran pianti tuti insieme quea sera, pensando a la cara tera lontana dove che gerimo nati, insieme co la gran sodisfasion per la gloria de la nostra Patria.

In frà el vin, in frà le lagrime, ne pareva de veder e de sentir i fanti da mar che sbarcando da le navi sìgava: Viva Samarco! E insieme a lori anca nialtri a quel sìgo se gavemo unìo.

 


 

 

 

 

CONTRADA

S. CASSAN

CAMPO

S. CASSAN

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