La sarìa curiosa ...

el stalon in pescària

SESTIER DE

 S. POLO

La curiosità de  el stalon in pescària  (la grande stalla in pescheria) è legata alla spietata repressione che seguì il 15 giugno del 1310, dopo la vittoria della fazione "lealista", guidata dal Dose Piero Gradenigo (detto “Pierazzo”), contro il tentativo di sovvertimento dello Stato, capitanato da Bajamonte Tiepolo, che vide specialmente da parte dei rami delle famiglie patrizie Tiepolo e Querini il tentativo estremo di annullare gli effetti della "serrata" del Mazor Consejo del 1296.

Ca' Tiepolo, del ramo dove abitava Bajamonte, venne completamente rasa al suolo e sullo spazio dove essa sorgeva fu piantata una colonna d'infamia. Non la stessa cosa potè essere attuata però per la Ca' granda dove dimoravano Marco e Pietro Querini assieme al fratello, Giovanni; quest’ultimo si era infatti mantenuto estraneo alla rivolta e non aveva perciò da subire alcuna ritorsione nelle proprietà. La Ca' granda non venne punto demolita ma i due terzi della stessa vennero confiscati e nel 1339 vi si collocò, nel vasto pianterreno, la stalla del Comune per i bovini in attesa di essere macellati.

Vista dal campo de le becarie, la facciata della Ca' granda ha conservato, nonostante i successivi restauri, la trifora al primo piano e le due grandi aperture ad arco acuto al pianterreno che immettono in pescarìa, qui insediatasi allorquando il macello fu trasferito in punta San Giobbe (e poi da qui a Mestre).

Va notato che la lunghezza dell'edificio risulta falsata poichè quando nel 1907 venne abbattuta l'orribile tettoia di ferro, in stile neo barocco, che dal 1884 offriva riparo alla contigua pescarìa (visibile in alcune vecchie foto), essa fu sostituita con un edificio costruito in anastilosi con quello più antico. Opera insigne degli architetti Rupolo e Laurenti, questo pregevole "falso storico" si caratterizza ancora oggi come uno dei rarissimi esempi di intervento edilizio a Venezia che non abbia provocato inutili lacerazioni al suo tessuto architettonico.

 

Il Tassini (Curiosità Veneziane, VENEZIA, 1886, pag. 75) offre due diverse interpretazioni riguardo alla confisca dell'immobile dei Querini:

"Beccarie (Calle, Campo, Ponte, Rio, Calle delle) a Rialto. Sorge in questo campo il palazzo Querini, detto la «Ca' Mazor», o «Ca' Granda» che, dopo la congiura Tiepolo‑Querina, avvenuta nel 1310, venne demolito per due terzi spettanti a Marco e Pietro Querini congiurati, e lasciato integro per un altro terzo posseduto da Giovanni Querini innocente. Alcune cronache però dicono invece, che, non rinvenendosi allora gli strumenti divisionali, ed essendovi in detta casa alcune parti comuni, e quindi indivisibili, il governo lasciolla in piedi come stava, ma confiscò i due terzi di Marco e Pietro Querini, e comperò il terzo di Giovanni. Egli è certo che qui nel 1339 si collocarono le pubbliche beccherie di Rialto, situate per lo innanzi presso S. Giovanni Elemosinario ove poscia fu la «Drapperia». Di qua il nome di «Stallone», che conserva il fabbricato. Né vuolsi pretermettere che esso, sebbene per poco, tornò nell'assedio di Venezia del 1849 a servire di pubblico macello essendo quello di S. Giobbe esposto al grandinare delle palle."

 

Più ordinata l'esposizione del Lorenzetti (Venezia e il suo estuario, TRIESTE, 1963, pag.468) e probabilmente anche la più accreditabile rispetto alla realtà degli avvenimenti:

"Come Mercato del Pesce al minuto è adibito il Porticato dell'attigua fabbr., in fianco a - 23) CALLE DELLE BECCARIE o PANETTERIA, il cui prospetto, sul - 24) CAMPO DELLE BECCARIE, conserva l'antico materiale costruttivo, arcate e trifora, di tipo veneto-bizantino (sec. XIII) appartenente alla Casa dei Querini: per due terzi essa fu confiscata ed abbattuta nel XIV sec., dopo la vittoria sulla congiura di Bajamonte Tiepolo (1310), a cui avevano appunto partecipato alcuni dei Querini. Acquistata dalla Signoria la parte non demolita, nel 1339, ivi vi fu trasferito il pubblico Macello (beccaria); adibita poi a pubblico mercato, da ultimo fu rifabbricata come mercato del pesce."

 

Sulla facciata principale della Ca' granda, che guarda il campo de le becarie, è infissa la scritta:

MERCATO DEL PESCE

AL MINVTO

 

Nel lato dell’edificio che guarda il rio de le becarie, non lontano dal ponte de la pescaria, si trova un grande portone in ferro, sul quale è riportata una scritta in latino:

 

PISCIS PRIMUM A CAPITE FOETET

(IL PESCE PUZZA PRIMA DALLA TESTA)

 

Ignoto l'autore ma anche il destinatario di tale (famoso) ammonimento. Il motto pare comunque essere stato messo a bella posta, per ricordare che a Venezia mai il popolo ebbe a rivoltarsi contro la Repubblica aristocratica, ma piuttosto fu dagli stessi nobili (la "testa" dello Stato) che arrivò un colpo il quale, se non fosse stato abilmente parato, avrebbe probabilmente cambiato per sempre la storia della città.

 


 

curstalon2.jpg

Lo “Stalon” in una foto Ottocentesca del secolo scorso.

La “Stalon” oggi.

rialto pescaria web 4.jpg 

Il portone in ferro con la scritta.

 

CONTRADA

S. MATTIO

CAMPO

DE LE BECARIE

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