descrizione
architettonica
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Ca’ Donà è il frutto della ristrutturazione rinascimentale
operata su di un preesistente edificio gotico. Pụ apparire singolare che la
facciata, contrariamente a quanto accadeva, abbia la fronte principale
rivolta verso il campo, ma
cị di certo non era nell’intenzione del costruttore, visto che, anticamente,
sotto l’edificio scorreva il Rio de Sant’Antonio, coperto nel 1761 (ma che ancora scorre sotto il
selciato) ed era accessibile grazie al ponte privato che venne poi demolito.
La
facciata principale si sviluppa su tre piani: pè pian (piano terra), soler
(piano) nobile, il mezzanino sottotetto.
Al pé pian si apre la grande porta da tera, (un tempo da mar), ad arco acuto.
Al
primo soler (piano) nobile si
evidenzia la bella trifora con pergolo
(balcone) aggettante.
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note
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La
famiglia Donà, di antica origine,
era peṛ inclusa nel nucleo delle “casade curte”, facendo parte delle
“casade nove”, poiché venne ammessa in Mazor Consejo solo al tempo della sua serrata (1297).
Il
Ramo Donà da le rose fu invece ammesso
in Mazor
Consejo nel 1310, dopo la vittoriosa guerra con
Genova, ed anch’essa dunque era una “casada curta” del gruppo delle “casade
nove”. Entṛ a far parte delle famiglie “ducali” avendo dato alla
Repubblica il LXXIX Dose
Francesco Donà (1545-1553) del Ramo di San Marcuola, ed il XC Dose Leonardo
Donà (1606-1612) del Ramo di San Canzian.
Il
Ramo Donà da le tresse d’oro entṛ
a far parte delle famiglie “ducali” avendo dato alla Repubblica il XCIII Dose Nicoḷ Donà (4 aprile 1618 – 9 maggio 1618).
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