descrizione
architettonica
|
Può
apparire singolare che la facciata di Ca’ Maffetti Tiepolo, contrariamente a quanto solitamente accadeva, abbia
la fronte principale rivolta verso il campo, ma ciò
di certo non era nell’intenzione del costruttore, visto che, anticamente,
sotto l’edificio scorreva il Rio de Sant’Antonio, che nel 1761 venne coperto (non interrato), ed era
accessibile grazie al ponte privato che venne poi demolito.
Ca’ Maffetti Tiepolo venne costruita nel corso del Trecento, successivamente,
secondo la moda del tempo, durante il
Cinquecento il prospetto sul campo venne
arricchito con l’inserimento di affreschi di grande bellezza. Con il tempo
deterioratasi, nell’ultimo decennio del Seicento venne iniziato un lungo restauro,
posto sotto la direzione di Domenico Rossi (così come suggerisce la
decorazione esterna ed interna che si richiama ai modi di Baldassarre
Longhena e di Giuseppe Sardi), che terminò nel 1712.
Con le
larghe bande in pietra che ne definiscono marcatamente le finestre, la
facciata si eleva per cinque piani: pé
pian, mezzanino, primo soler
(piano) nobile, secondo soler
(piano) nobile, mezzanino sottotetto.
Al pé pian, rivestito a bugnato, si
apre centralmente la grande porta da
tera (un tempo da mar), ad
arco a tutto sesto con mascherone alla chiave di volta, che si raccorda con
le finestre del mezzanino.
Al
primo e al secondo soler (piano)
nobile si aprono le trifore ad arco a tutto sesto riquadrato, con
mascherone in ciascuna chiave di volta e pergolo (balcone) aggettante continuo. In tutto e per tutto
uguali nello stile, si collocano ai lati le due coppie di monofore. Sono da
osservare i prolungati barbacani
(modiglioni) che da elemento vegetale si trasformano in mascherone, nonché la
finezza delle colonnine d’angolo dei pergoli.
L’interno
di Ca’ Maffetti Tiepolo conserva
la planimetria della costruzione originaria trecentesca ed anche alcuni
elementi architettonici (una colonna e una trave del mezzanino). Bella la
scala adornata di stucchi e i pianerottoli decorati con marmi policromi. Mirabili
le sovrapporte dei soleri nobili,
addobbati con rilievi e festoni.
|