Ca’ Pisani “moretta”, bellissimo esempio di architettura tardo-gotica, è
un’imponente edificio costruito intorno alla metà del XV secolo e poi
successivamente restaurata così che assunse l’attuale fattezza, conforme allo
stilema detto del “gotico fiorito”.
Ignoto
è l’autore del progetto e neppure si hanno notizie certe riguardo la storia
dell’edificio, se non che nel 1692 Agnese Renier lo vendette a Francesco
Pisani “moretta”.
La
facciata principale dell’edificio, tripartita da marcapiani che in questo
contesto sono veramente anticipatori di un elemento architettonico che
diverrà d’uso comune solo più tardi, si sviluppa su quattro piani: pè pian (piano terra), mezzanino e
due soleri (piani) nobili. La
sgraziata sopraelevazione e la balaustra dell’ultimo piano sono aggiunte
Ottocentesche che non erano previste nel progetto iniziale.
Il pé pian è caratterizzato dalle due
grandi porte da mar gemelle, ad
arco acuto.
Al primo
piano nobile vi è la straordinaria esafora centrale (che rimanda alle
polifore di Palazzo Ducale) con pergolo
(balcone) aggettante; essa è decorata con sontuosi quadrilobi che
sottolineano la curva ogivale degli archi. Ai lati due coppie di monofore
ad archi ogivali con il caratteristico rosone alla cuspide, inserite nelle
belle cornici a torciglione. Ciascuna finestra dispone di pergolo aggettante.
Al
secondo piano nobile l’altra bellissima esafora, senza pergolo ma con una balaustra, anch’essa decorata con sontuosi
quadrilobi che qui, però, esaltano in modo particolare la cuspide. Ca’
Pisani “moretta” offre in questo caso il solo esempio in
città di esafora (eccetto la pentafora di Ca’ Cavalli Franchetti) dove gli archi
acuti che sostengono le decorazioni sono ricavati dal raffinato gioco dell’incrocio
di archi a tutto sesto. Ai lati le due coppie di monofore ad archi ogivali con
il caratteristico rosone alla cuspide, inserite nelle belle cornici a
torciglione. Anche in questo caso, ciascuna dispone di pergolo aggettante.
All'interno,
gli ambienti sono ricchi di stucchi policromi, mentre il portego è abbellito dai notevoli
affreschi opera di Jacopo Guarana.
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