Ca’ & caxe

Ca’ Tiepolo Passi

SESTIER DE

 S. POLO

Ubicazione

CALLE CENTANI   2781

La facciata principale prospetta sul Canalasso

proprietà

L’edificio, costruito da un Ramo della famiglia Querini, passò in proprietà alla famiglia Tiepolo e quindi, all’estinzione della casata, fu acquistato dalla famiglia Passi.

descrizione architettonica

Ca’ Tiepolo Passi fu costruita intorno alla metà del Cinquecento, sull’area di un fabbricato precedente, probabilmente di antica origine veneto-bizantina.

Ignoto è l’autore del progetto e neppure si hanno notizie certe riguardo la storia dell’edificio.

La facciata principale dell’edificio, nello stile della prima rinascenza, è tripartita da marcapiani e si sviluppa su quattro livelli: il pè pian (piano terra), due soleri (piani) nobili ed il mezzanino sottotetto.

Il pé pian è caratterizzato dalle presenza centrale delle due porte da mar gemelle, ad arco a tutto sesto. 

Al primo piano nobile vi è la quadrifora centrale ad archi a tutto sesto e con pergolo (balcone) aggettante. Ai lati due coppie di monofore nello stesso stile, senza pergolo.

Al secondo piano nobile l’altra uguale quadrifora con pergolo aggettante. Ai lati due coppie di monofore nello stesso stile, anch’esse senza il pergolo.

Oltre alla rilevata cornice di gronda a barbacani (mensole) rovesciati, negli spazi murari della facciata si intravvedono ancora i resti degli affreschi realizzati da Andrea Meldola, detto “lo Schiavone”, ma sono in cattivo stato e hanno bisogno di conservazione.

All'interno, gli ambienti sono ricchi di stucchi policromi, mentre il portego è abbellito dai notevoli affreschi opera di Jacopo Guarana.

note

Secondo la tradizione, la famiglia Tiepolo proveniva da Roma, passata poi a Rimini e quindi stabilitasi a Venezia. Di antichissima origine, era compresa nel novero delle “casade longhe”, entro il ristretto gruppo delle “apostoliche”, cioè il nucleo formato dalle dodici famiglie che elessero il primo Dose, nel 697. La famiglia Tiepolo era compresa anche nel numero delle “ducali”, avendo dato alla Repubblica il XLIII Dose Jacopo Tiepolo (1229-1249) e il XLVI Dose Lorenzo Tiepolo, suo figlio (1268-1275). Si ricorda anche il nipote di quest’ultimo, Bajamonte Tiepolo, l’istigatore della fallita rivolta nobiliare del 1310.

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