schola nathional

schola de la Beata Vergine

e di San Zuane Battista

de la Nathion de Fiorenza

SESTIER DE

 S. POLO

Il primo documento nel quale si cita l'esistenza di una confraternita dei fiorentini risale al 1409, inserito fra le carte di un processo tenutosi appunto in quell'anno, anche se è opinione comune che questa prima esperienza associativa non ebbe fortuna e si esaurì nel breve volgere di alcuni anni.

L'autorizzazione ufficiale alla comunità dei fiorentini residenti a Venezia di potersi riunire in schola, "per la salute dell'anima e del corpo dei loro concittadini", venne data dal Consejo dei Diese il 31 agosto del 1435; essendo inizialmente ospitata presso la chiesa di San Zanipolo.

Nel settembre del 1436 i fiorentini spostano la sede della schola presso la chiesa dei Frari, motivando la decisione con il bisogno di rafforzare la reciproca assistenza, desiderio accentuato in quel periodo dall'impervesare di una virulenta infezione di peste. Qui i conventuali concedono ai fiorentini un luogo "congruo et decente", collocata nell'edificio che oggi sorge a destra della chiesa, sotto i locali che erano usati "per leggere e far atti scolastici".

Qui la schola si sarebbe costruita "in pietra viva", con una grande porta d'ingresso sopra la quale collocare San Giovanni Battista, l'insegna della schola e il simbolo del Comune di Firenze. Ai lati della porta si sarebbero ricavate altrettante arche e in mezzo al campo, poco distante, piantato l'abate in pietra d'Istria con l'asta per esporre il penelo. Entrando dalla porta maggiore, sulla sinistra, lungo la parete rivolta a mezzogiorno si sarebbe costruito un altare.

Nel 1440 la schola ha già assegnata un'area all'interno della grande chiesa conventuale, dove in breve tempo realizzerà il proprio altare, avviando subito dopo anche i lavori per la realizzazione della cappella.

Nel 1443 intanto l'edificio della schola è finalmente terminato, non ancora però la cappella che viene deciso sarà pavimentata con marmi bianchi e rossi; l'altare sarà riconosciuto di proprietà della schola. In agosto di questo stesso anno il Consejo dei Diese approva il trasferimento dei fiorentini ai Frari, seppure ciò sia già avvenuto da circa sette anni.

Nel 1489 l'edificio della schola minaccia rovina e viene completamente restaurato a spese dei fiorentini, i quali rientrano dai costi riconoscendo per dieci anni ai religiosi 10 ducati (al posto dei 20 pattuiti) poi, per altri otto anni, pagandone 15 e poi nuovamente 20 normalmente.

Nel 1504 il Consejo dei Diese conferma il diritto dei fiorentini di poter disporre "in pieno e pacifico possesso" della loro schola e del loro altare, che dovranno essere ripristinati con sollecitudine dai religiosi che avevano operato alcune ingiustificate manomissioni.

Nel 1555 la comunità decide che nella schola, nel frattempo divenuta anche la residenza ufficiale del console fiorentino, venga fondata "come si fa a Fiorenza" una compagnia di devozione. Retta da un guardian e da due consiglieri "de la Natione", viene iniziata la redazione dei capitoli per la regolazione della vita associativa della compagnia de San Zuane Battista.

Nel 1556 vengono pubblicati i capitoli della "nuova compagnia e fraternità". I nuovi iscritti vengono accolti con la formula "pax tibi frater", indossano una veste nera con l'immagine del Battista sulle spalle. Tutti gli ammalati assistiti con medico e medicine ricevevano 30 soldi la settimana che dovevano essere accettati "humilmente", potendo rimetterli segretamente nella cassetta delle elemosine.

Nel 1703 i religiosi intimano ai fiorentini di provvedere al restauro dell'edificio della schola, che da anni non veniva riparato ed era ormai diroccato ed inabitabile, in caso però non avessero provveduto, l'immobile sarebbe ritornato in loro possesso. Agli inizi di dicembre di quello stesso anno non essendo i fiorentini intervenuti, i religiosi si riprendono i locali.

Nel 1708 l'edificio tuttora diroccato ed ormai definitivamente abbandonato dai fiorentini viene dato in consegna alla schola de devozion de Sant'Antonio.

Dopo la caduta della Repubblica, con decreto napoleonico del 13 dicembre 1815, il convento dei Frari viene soppresso e quindi destinato ad accogliere l'ingente patrimonio cartaceo dello Stato veneziano, costituendo così il primo nucleo di quello che diverrà l'Archivio di Stato. Le manomissioni architettoniche successivamente apportate fecero scomparire definitivamente anche i locali della schola.


(G. Vio - "Le scuole piccole nella Venezia dei Dogi" - pagg. 638/639 - Vicenza 2004) 

CONTRADA

S. STIN

CAMPO

DEI FRARI

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spòstite a la strica de le

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