SESTIER DE

CANAREGIO

ciexa de Santa Fosca

CONTRADA

S. FOSCA

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Cenni storici:

Le origini della chiesa di Santa Fosca a Venezia sono certamente da collegare alla traslazione, avvenuta nel corso del X secolo, del corpo della Martire dalla lontana Tripolitania fino all’isola lagunare di Torcello ed alla conseguente diffusione del culto della Santa.

La prima notizia sull’esistenza della chiesa risale al 1297, quando l’edificio fu interessato da un intervento edilizio di radicale restauro (forse una ricostruzione) che tuttavia resta rispettoso delle forme architettoniche del tempio.

Dall’immagine che si ricava dalla veduta di Venezia realizzata da Jacopo de’ Barbari nel 1500, la chiesa ancora mantiene intatto l’assetto tipico delle costruzioni bizantine realizzate tra l’XI e il XII secolo: la pianta è allungata, a tre navate, con le ampie finestre sulle pareti laterali che ne illuminano l’interno. L’asse longitudinale corre parallelo al corso del vicino rio, a cui si rivolge il lato sinistro alquanto arretrato rispetto alla riva ed ancora completamente libero. La calle di scorrimento, sulla quale si apre l’ingresso laterale, corre lungo il lato destro ed assicura il collegamento pedonale

Durante il XVII secolo la chiesa, ormai vetusta, inizia a dare segni di precarietà statica; per questa ragione ma anche per una volontà di rinnovamento estetico, essa viene completamente demolita e ricostruita intorno al 1679, opera di un architetto rimasto sconosciuto che mantenne nella rifabbrica il medesimo sedime e lo stesso orientamento del precedente edificio. Eliminate le due navate laterali, la nuova chiesa presentò un’unica navata con presbiterio affiancato da due piccole cappelle.

Nel corso del terzo decennio del Settecento, dopo che un blocco di case settecentesche avevano completamente saturato lo spazio fra il fianco sinistro della chiesa ed il rio, un incendio danneggiò in maniera assai grave la chiesa ed il suo pronto restauro fu avviato e sostenuto grazie alla generosità dei membri di Ca’ Donà, il cui palazzo di famiglia sorge ancora oggi nei pressi della chiesa.

In quest’occasione fu possibile anche portare a termine la costruzione dell’attuale facciata, che venne iniziata nel 1733.; nel corso del 1741 la rifabbrica della chiesa poteva dirsi terminata.

Opere d'arte

controfacciata:

lato destro, primo altare:

San Giuseppe e gloria d'angeli (1760) di P.A. Novelli.

lato destro, secondo altare:

cappella a destra della maggiore:

presbiterio:

parete destra: Eleazaro offre doni a Rebecca, tela di C. Loth.

dietro l’altare: pala La Trinità e la Vergine, in basso: cinque Santi e il ritratto del parroco Melchiori (secolo XVII), dipinto di F. Bianchi

parete sinistra: Sant’Ermolao battezza Santa Fosca, opera di F. Migliori.

 

sopra il pulpito: Battesimo di Santa Fosca (secolo XVII) dipinto di scuola bassanese.

lato sinistro dopo il pulpito: Santa Famiglia con il ritratto del donatore, dipinto di D. Tintoretto.

cappella a sinistra della maggiore:

altare: Santa Caterina piccola tela settecentesca; Santo, piccola tela settecentesca.

lato sinistro, secondo altare:

Sant’Ermolao battezza Santa Fosca , dipinto di maestro veneto della fine del ‘600.

lato sinistro, primo altare:

San Francesco di Paola, pala di scuola veneziana del ‘700

sagrestia:

all'altare: paletta Natività di Gesù, di F. Boscarato.

Alle pareti: Santo Vescovo e Santa Monaca, tele attribuite a di G. Angeli.

Facciata:

Dall’immagine che si ricava dalla veduta di Venezia realizzata da Jacopo de’ Barbari nel 1500, la chiesa ha ancora intatto l’aspetto bizantino tipico delle costruzioni realizzate tra l’XI e il XII secolo e la semplice facciata prospetta su un campo di modeste dimensioni.

Realizzata nel 1733, la chiesa presenta oggi al campo una facciata costituita da timpano triangolare ornato ai vertici da statue, sostenuto da quattro lesene ad un ordine con capitello corinzio che poggiano su alti stilobati.

La fronte risulta così tripartita, di cui lo spazio centrale è dominato dal grande portale d’ingresso a coronamento curvilineo.

Il cartiglio posto al di sopra del portale reca la data “1741”, anche se in verità tale data non si riferisce propriamente alla facciata, che venne appunto iniziata nel 1733, ma al rifacimento dell’intero edificio.

Interno:

Dall’immagine che si ricava dalla veduta di Venezia realizzata da Jacopo de’ Barbari nel 1500, la pianta dell’edificio è allungata, a tre navate, con le ampie finestre sulle pareti laterali che ne illuminano l’interno.

Completamente ricostruita intorno al 1679, la nuova chiesa ebbe un’unica navata con gli altari distribuiti lungo le pareti ed il presbiterio a pianta quadrata affiancato da due piccole cappelle.

Campanile: (campaniel)

Collocato in posizione posteriore, sulla sinistra, venne parzialmente ricostruito dopo che una violenta bufera lo fece crollare nel 1410.

La canna scanalata, di robuste proporzioni, fu innalzata rispetto alla precedente, mentre invece la cella campanaria, ad ampie bifore gotiche ed archi ogivali in pietra, conclusa con la cupola a bulbo tra quattro piccole edicole gotiche, venne completamente rifabbricata.

 

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