Ospeai & Ospissi

Ospissio Moro

SESTIER DE

 CANAREGIO

Nel 1443 quando Bernardino da Siena giunge a Venezia, egli formula il desiderio di essere ospitato e nel corso di una malattia, anche curato, presso l'ospeal de San Jobe.

La presenza in città del grande predicatore si inserisce nella spinta evangelizzatrice operata dai frati Minori Osservanti, che finisce suo malgrado a saldarsi con la strategia di Cristoforo Moro, il rappresentante più in vista dell'importante famiglia patrizia veneziana. I Moro sono infatti molto attivi a Sant'Agiopo e nella periferia occidentale di Venezia, dove perseguono un proprio progetto di sviluppo civile, parallelo a quello costituito dalle iniziative di tipo religioso.

Ben si comprende perciò il nesso dei testimoniati incontri fra Bernardino da Siena (il quale morirà nel 1444 e sarà dichiarato Santo nel 1450) e Cristoforo Moro, ivi compresa la tradizione secondo cui il Santo gli avrebbe predetto il dogado, come in effetti avvenne, regnando fra il 1462 e il 1471, nel tempo della caduta di Costantinopoli e di alcune terribili pestilenze (nel 1460-62, preceduta nel 1456-57 e seguita nel 1464 e nel 1468 da altri due episodi).

Nel 1471, tre mesi prima di morire, fra le altre donazioni dettate in testamento, il Dose Cristoforo Moro lasciava in Commissaria anche una cospicua somma da destinare alla fabbrica di un ospissio. L'edificio venne realizzato non molto distante dalla chiesa di Sant'Agiopo, in un terreno del donatore, individuato vicino ad uno "squero in capo di Canaregio" (l'area dove oggi sorge l'ex macello pubblico, che infatti si affaccia sulla laguna, avvalorando appieno l'antica esistenza di uno squero, cioè di un piccolo cantiere navale). L'ospissio era composto da sedici o forse venti caxette che venivano assegnate, "gratis et amori dei", ai poveri marineri (marinai) che avessero però un'età superiore ai 50 anni e che avessero svolto effettivo servizio navigando per mare.

Del blocco edilizio originario, una prima caxetta venne venduta nel 1650 dai Governadori de l'Intrada  e successivamente una seconda venne alienata nel 1718 per l'intervento dei Presidenti a le vendite.

La Commissaria era amministrata dai Procuratori de San Marco de supra, ma con Terminazione del 1760, tutte le case dell'ospissio furono vendute e passarono in proprietà dell'Ospeal de S. Jobe.

Infine, nel 1843 quale diretta conseguenza della decisione di costruire il grande macello pubblico, tutte le caxette dell'antica Commissaria, che formavano appunto corte Ca' Moro, vennero completamente demolite per fare posto al nuovo impianto.

 


 

 

 

 

CONTRADA

S. GEREMIA

CAMPO

S. AGIOPO

 

<< va indrìo

ti xe un forastier inluminà ?

va a véder

ospeal de S. Jobe

par saverghene de più ...

 

FRANCA SEMI

"Gli Ospizi di Venezia",

Venezia 1984