Il Negri ("Soggiorno in Venezia di Edmondo Lundy") ritiene
che il termine panada
derivi dalla corruzione di impannata, ossia dal nome che
veniva dato ad un particolare tipo di panno, molto grosso, che qui
attorno veniva lavorato in alcune botteghe artigiane che
producevano quelle tele con le quali in passato si coprivano
dall'esterno le finestre.
Per altri, la denominazione del ponte de
la panada proviene invece dalla famiglia
Panada, (che da il nome anche al
sotoportego, alla
calle attigua e al
rio sottostante) trovandosi un
tale Angelo Panada di Giovanni da Santa Maria Nova che, al proprio
testamento fatto nel 1631 in Valle di Leder, l'anno seguente volle
aggiungere in Venezia altre due postille.
Va infine notato che il rio de la panada
č attraversato in tutto il suo corso solamente da due ponti, posti
alle opposte estremitā. Anche quello sulle
fondamente nove s'intitola
ponte panada.
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