SESTIER DE CANAREGIO |
San Cristoforo, martire in Licia |
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CONTRADA S. MARZILLAN |
ricorrenza il giorno 25 luglio del calendario liturgico veneziano |
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Santo titolare della chiesa: MADONA DE L'ORTO |
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Il testo più antico dei suoi Atti è in edizione latina, e risale oltre l'VIII secolo; esso contiene narrazioni intessute di episodi così marcatamente fantastici, da aver spinto più di qualche critico ad arrivare sull'orlo di dubitare persino della reale esistenza di questo martire. Esiste un'iscrizione del 452, scoperta ad Haidar-Pacha, in Nicomedia, che parla di una basilica dedicata a Cristoforo nella Bitinia; il Martirologio Geronimiano al 25 luglio pone la festa di Cristoforo in Licia, nella città di Samon, ma sulla reale localizzazione di questa città i critici non sono ancora pienamente concordi; nel 536, tra i firmatari del concilio di Costantinopoli vi era anche un certo Fotino proveniente da un non meglio localizzato monastero di San Cristoforo; infine è San Gregorio Magno parla di un monastero costruito in onore di questo martire a Taormina in Sicilia. Pur evidente trattandosi di testimonianze alquanto frammentarie, tuttavia esse sono già di per sé sufficienti a dimostrare almeno l'esistenza storica del martire orientale, ucciso, secondo il Geronimiano, nel 250, durante la persecuzione di Decio. Comunque sia, Cristoforo fu certamente uno dei santi più venerati nel corso del Medioevo: chiese e monasteri si costruirono in suo onore sia in Oriente che in Occidente; particolarmente in Austria, in Dalmazia e in Spagna il suo culto fu diffusissimo. Cristoforo godette di una speciale venerazione da parte dei pellegrini, e proprio per questo motivo sorsero in suo onore istituzioni e congregazioni aventi lo scopo di aiutare i viaggiatori nel loro cammino. Secondo i sinassari, Cristoforo fu un guerriero appartenente ad una rozza tribù di antropofagi, il suo nome era Reprobo e nell'aspetto "dalla testa di cane" (come lo definiscono gli Atti) dimostrava vigoria e forza. Proprio il particolare della cinocefalia ha indotto qualche critico moderno a vedere nelle leggende l'influsso di elementi della religione egiziana, presi specialmente dal mito del dio Anubis, o anche di Ermete ed Eracle. Narra la leggenda che arrivato l'esercito imperiale, Cristoforo si convertisse al Cristianesimo e iniziasse con successo fra i suoi commilitoni un'intensa propaganda a favore del cristianesimo. Denunciato, venne condotto davanti al giudice che lo sottopose a svariati supplizi, arrivando anche ad affiancargli due donne, Niceta e Aquilina, incaricate di corromperlo, che invece furono da lui convertite e trasformate in apostole e perciò anch'esse martirizzate (nel Martirologio Romano sono menzionate il 24 luglio). Rendendo vano ogni tentativo di farlo abiurare, Cristoforo venne dapprima violentemente battuto con delle verghe, quindi fatto oggetto di bersaglio di frecce, gettato nel fuoco e, infine, decapitato. Jacopo da Varagine (XIII secolo) con la sua Legenda Aurea, fu l'autore che rese celebre Cristoforo in Occidente; secondo questo testo, egli era in realtà un giovane gigante che si era proposto di servire il signore più potente. Si mise quindi prima al servizio di un re, poi di un imperatore ed infine del demonio, dal quale però apprese che Cristo era in verità il più forte di tutti: da qui nacque il suo forte desiderio alla conversione. Da un pio eremita egli fu istruito sui precetti della carità: volendo esercitarsi in tale virtù e prepararsi al battesimo, scelse di vivere in una casetta posta nelle vicinanze di un fiume, aiutando i viaggiatori a passare da una riva all'altra. Una notte fu svegliato da un grazioso fanciullo che lo pregò di traghettarlo, il santo se lo caricò sulle spalle, ma più s'inoltrava nell'acqua, più il peso del fanciullo aumentava, ed infine a stento e solo aiutandosi col grosso e lungo bastone, egli riuscì a guadagnare l'altra riva. Qui il bambino si rivelò come Cristo e gli profetizzò il martirio, che Cristoforo, dopo aver ricevuto il battesimo, subì in Licia dove si era recato per predicare. Come e da dove questa leggenda sia sorta, è un interrogativo ancora oggi insoluto. Al riguardo si sono formulate alcune ipotesi: chi ritiene che lo stesso nome Cristoforo (Cristo - foro = portatore di Cristo) abbia potuto suggerire la leggenda; chi suppone invece che l'iconografia ufficiale del santo (Cristoforo con Gesù sulle spalle) sia anteriore alla narrazione di Jacopo da Varagine, per cui la stessa rappresentazione iconografica, di cui non si conosceva l'origine, avrebbe ispirato il motivo leggendario. La festa di Cristoforo in Occidente è celebrata il 25 luglio, in Oriente il 9 maggio.
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San Cristoforo
San Cristoforo |